FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

Poesie, canti, preghiere degli indiani d'america

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    SognoBlu
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    00 10/04/2004 22:44
    La creazione del cielo

    La Prima Donna dispose le stelle
    per aiutare la Luna a far luce.
    Ad una ad una le ordinò per bene,
    in forma di animali luccicanti
    appesi alla notte.
    Ma il Vecchio Coyote irruppe festoso,
    e sparse le stelle come oggi le vedi.

    (Algonkin Blackfeet)
    tratta da: Canti degli Indiani d'America

    Chochise
  • fiordineve
    00 12/04/2004 01:27


    ....allora, io ero là, sulla piu' alta delle montagne, e tutto intorno a me c'era l'intero cerchio del mondo. E mentre ero là, vidi piu' di ciò che posso dire e capii piu' di quanto vidi; perché stavo guardando in maniera sacra la forma spirituale di ogni cosa, e la forma di tutte le cose che, tutte insieme, sono un solo essere. E io dico che il sacro cerchio del mio popolo era uno dei tanti che formarono un unico grande cerchio, largo come la luce del giorno e delle stelle, e nel centro crebbe un albero fiorito a riparo di tutti i figli di un'unica madre e di un unico padre.
    E io vidi che era sacro...
    E il centro del mondo e' dovunque

    Alce Nero (Hehaka Sapa)


    F I O R E

    ...le persone amate non le ho amate mai abbastanza... (Roberto Vecchioni)

    [Modificato da fiordineve 12/04/2004 1.28]

  • fiordineve
    00 20/08/2005 19:42




    Visita della Dea

    Entra nella mia casa
    con voce di conchiglia.

    Ha in bocca un cristallo luccicante
    e tra le dita una piuma
    su cui è posato un uccello
    dal canto prodigioso.

    Posa il suo sguardo su di me
    mentre mi serra i polsi,
    dolcemente,
    in candidi bracciali.

    Sono salvo.

    (canto Navajo)

    [Modificato da fiordineve 10/12/2005 23.55]

  • fiordineve
    00 20/08/2005 19:46



    CI FU UN TEMPO IN CUI IL NOSTRO POPOLO COPRIVA LA TERRA TANTO QUANTO LE ONDE DI UN MARE INCRESPATO DAI VENTI COPRIVANO I LORO FONDALI COPERTI DI CONCHIGLIE. ORA, PERO' QUESTO TEMPO E' PASSATO E DA MOLTO. E CON ESSO E' SVANITA ANCHE LA POTENZA E LA FORZA DI QUESTE TRIBU'. OGGI QUESTE COSE SONO TRISTI RICORDI E BASTA(Seattle)



    DA QUANDO SIAMO STATI CONDOTTI IN QUESTA RISERVA, IL MIO POPOLO HA DOVUTO MORIRE DI FAME. TU NON PUOI PIU' MINACCIARE SOLO CON LA PAURA DELLA FAME. IERI HO VISTO BAMBINI DISPERATI CHE MANGIAVANO ERBA. VUOI PORTARE VIA ANCHE L'ERBA DA MANGIARE A QUESTI BAMBINI?(Piccolo Lupo)



    CHE COS'E' LA VITA? LO SFAVILLARE DI UNA LUCCIOLA NELLA NOTTE,IL RESPIRO SBUFFANTE DI UN BISONTE NELL'INVERNO, LA BREVE OMBRA CHE SCORRE SOPRA L'ERBA E SI PERDE DENTRO IL SOLE(Piede di Corvo)



    LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE! (Proverbio Sioux)



    VOI VI DIFFONDETE COME OLIO SULLA SUPERFICIE DELL'ACQUA, NOI CI SCIOGLIAMO COME NEVE SOTTO IL SOLE DI PRIMAVERA. NOI NON IMPARIAMO LA VOSTRA ARTE, COSI' CHE IL POPOLO DEI PELLEROSSA E' PERDUTO E I SUOI GIORNI SONO CONTATI(Piccola Tartaruga)



  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:40





    Vivi la tua vita in maniera tale che la paura della morte
    non possa mai entrare nel tuo cuore.
    Non attaccare nessuno per la sua religione;
    rispetta le idee degli altri, e chiedi che essi rispettino le tue.
    Ama la tua vita, migliora la tua vita,
    abbellisci le cose che essa ti da.
    Cerca di vivere a lungo
    e di avere come scopo quello di servire il tuo popolo.
    Prepara una nobile canzone di morte per il giorno
    in cui ti incamminerai verso la grande separazione.
    Rivolgi sempre una parola od un saluto quando incontri un amico,
    anche se straniero, in un posto solitario.
    Mostra rispetto per tutte le persone e non umiliarti davanti a nessuno.
    Quando ti svegli al mattino ringrazia per il cibo e per la gioia della vita.
    Se non trovi nessun motivo per ringraziare,
    la colpa giace solo in te stesso.
    Non abusare di niente e di nessuno,
    per farlo cambia le cose sagge in quelle sciocche
    e priva lo spirito delle sue visioni.
    Quando arriverà il tuo momento di morire,
    non essere come quelli i cui cuori sono pieni di paura,
    e quando arriverà il loro momento essi piangeranno
    e pregheranno per avere un 'altro poco di tempo per vivere
    la loro vita in maniera diversa.
    Canta la tua canzone della morte
    e muori come un eroe che sta tornando alla casa."

    Capo Tecumseh





    http://www.internetchi.info/utenti/chi/inuyasha/home_4.html





    [Modificato da fiordineve 10/12/2005 23.44]

  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:42




    Io sono soltanto un uomo.
    Sono la voce del mio popolo.
    Quali che siano i loro sentimenti,
    io dico questo.
    Non voglio più la guerra.
    Voglio essere un uomo.
    Voi mi negate il diritto di un uomo bianco. La mia pelle è rossa,
    il mio cuore è come il cuore di un uomo bianco, ma io sono un Modoc.
    Non ho paura di morire.
    Non cadrò sulle rocce.
    Quando muoio i miei nemici saranno sotto di me.
    I vostri soldati mi hanno attaccato mentre dormivo sul fiume Lost.
    Essi ci hanno spinto su queste rocce come un cervo ferito.

    (Kintpuash dei Modoc)



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    Maria Antonietta - GESU' nasce ogni giorno; che la LUCE del Natale sia nei nostri cuori.... sempre!

    [Modificato da fiordineve 10/12/2005 23.44]

  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:43



    Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete.
    Il guerriero non é chi combatte,
    perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
    Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
    E'suo compito occuparsi degli anziani,
    degli indifesi,
    di chi non può provvedere a se stesso
    e soprattutto dei bambini,
    il futuro dell'umanità.

    Toro Seduto






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  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:47




    Tutti gli indiani devono danzare.
    Fra poco, la prossima primavera, viene il Grande Spirito.
    Egli riporterà tutta la selvaggina di ogni genere.
    La selvaggina sarà abbondante dovunque.
    Tutti gli indiani morti torneranno e vivranno di nuovo.
    Saranno tutti forti come i giovani, e saranno di nuovo giovani.
    Il vecchio indiano cieco vedrà di nuovo e diventerà giovane e vivrà bene.
    Quando il Grande Spirito arriverà in questo mondo,
    allora tutti gli indiani andranno sulle montagne, in alto, lontano dai bianchi.
    I bianchi non potranno allora ferire gli indiani.
    Poi, mentre gli indiani saliranno in alto,
    verrà una grande inondazione e tutti i bianchi moriranno annegati.
    Dopo di che le acque si ritireranno,
    e poi solo gli indiani si incontreranno dovunque,
    e vi sarà in abbondanza selvaggina di ogni genere.
    Poi lo stregone dirà agli indiani di passare parola
    a tutti gli indiani di continuare a danzare,
    e verranno i tempi buoni.
    Gli indiani che non danzano,
    che non credono a questo,
    diventeranno piccoli, alti un piede,
    e rimarranno così.
    Alcuni diverranno di legno e saranno buttati nel fuoco.

    (Wovoka, Paiute)





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  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:50




    Ho nugoli di frecce
    per il mio arco,
    braccia forti
    per la mia ascia,
    occhio veloce,
    un cuore duro e liscio
    come un ciottolo di fiume.
    Eppure basterà,
    al falco della morte,
    posare il suo sguardo su di me,
    semplicemente.
    La morte è fatta così.






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  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:52






    Concedimi, o Grande Spirito, di imparare
    la lezione che hai nascosto in ogni foglia
    in ogni sasso.
    Io voglio essere forte,
    non per dominare il mio fratello,
    bensì per combattere il mio più grande
    nemico: me stesso.
    Fai in modo che io possa essere sempre pronto
    a venire da Te con le mani pulite
    e lo sguardo leale.
    Così che, quando la mia vita finirà
    al calare del tramonto,
    il mio spirito si presenti a Te senza onta.

    (Preghiera Cheyenne)







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  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:54





    Amico, guardami!
    Sono qui a supplicarti per la tua veste.
    Sono qui per te:
    per il tuo legno, i tuoi rami,
    la tua corteccia, le tue radici.
    Sono qui perché tu abbia pietà di noi.
    Tu ci dai generosamente la tua veste
    e io sono qui a implorarti per questo,
    tu che dai lunga vita.
    Per te io farò un cesto
    con le tue radici.
    Ti imploro, amico:
    non provare collera
    per quello che farò.
    E dillo ai tuoi fratelli
    perché sono qui.
    Amico, proteggimi!
    Amico, allontana la malattia da me
    e la morte in guerra.

    (Preghiera Kwakiutl a un giovane cedro)





    http://www.internetchi.info/utenti/chi/inuyasha/home_4.html




  • fiordineve
    00 10/12/2005 23:58





    Le ninnananne del mio popolo sono state tramandate
    di generazione in generazione e
    le cantiamo ancora oggi.
    Molte raccontano di animali
    che si occupano affettuosamente dei loro piccoli,
    altre descrivono la terra d'origine del mio popolo e
    quella in cui vivevamo.
    Attraverso queste canzoni
    vogliamo insegnare ai nostri figli
    soprattutto una cosa:
    profondo rispetto.
    Profondo rispetto e grande attenzione per tutto il creato.
    Solo quando avranno imparato a rispettare gli altri,
    potranno avere rispetto per se stessi.
    E solo così otterranno il rispetto degli altri.
    Per il mio popolo il rispetto di sé è una cosa importante
    e noi lo coltiviamo e lo sosteniamo.
    Una persona non può vivere senza avere rispetto per se stessa.

    (Henry Vecchio Coyote) - Crow




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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:00




    Tutti gli Indiani sanno che anche l'animale più piccolo
    ha una grande importanza e può insegnarci molto,
    esattamente come sono importanti
    tutte le piccole nozioni che impariamo giorno dopo giorno.
    Del resto, qualsiasi giornata e ogni attimo
    della nostra vita sono pieni di cose piccole.
    Per questo motivo non dobbiamo concentrare
    la nostra mente
    sui grandi possibili avvenimenti del futuro,
    ma dobbiamo agire per svolgere meglio che possiamo
    i nostri doveri quotidiani.
    Solo in questo modo dimostreremo
    rispetto nei confronti del Grande Spirito e
    di tutto ciò che Lui ha creato.

    (Coda Gialla) - Crow






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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:01




    Quando stiamo nella Capanna del Sudore,
    la porta chiusa, tutto è buio,
    si vede solo il bagliore rosso delle pietre incandescenti.
    L'aria è impregnata dell'odore dell'incenso.
    E' come se fossimo dentro un altro mondo,
    al di là della nostra dimensione fisica.
    Quando l'acqua viene versata sulle pietre,
    il calore non ci purifica solo esteriormente,
    ma arriva anche nel profondo del nostro cuore.
    E sappiamo che è necessario sopportare il calore opprimente,
    se desideriamo essere purificati.
    In questo modo, alla fine del rito,
    possiamo uscire dalla capanna come uomini nuovi,
    che hanno visto la luce della saggezza,
    attraverso la propria eredità spirituale.
    Tutto ciò ci aiuterà ad andare incontro alla vita
    con una nuova consapevolezza
    del nostro stare sulla terra e
    dei doveri quotidiani che dobbiamo affrontare,
    grazie all'eredità spirituale che ci è stata tramandata.

    (Coda Gialla) - Crow





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    [Modificato da fiordineve 11/12/2005 0.15]

  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:03




    Quando ti avvicini a un piccolo ruscello e ti vuoi lavare,
    devi prima metterti in raccoglimento e
    parlare all'acqua che scorre.
    Non è possibile immergere semplicemente la mano
    e lavarti il volto con l'acqua fresca,
    devi mostrare timore e
    camminare piano fino al ruscello.
    Una volta arrivato prendi un po' d'acqua
    e bagnati quattro volte il volto,
    poi china il capo e prega.
    Ogni corso d'acqua dell'antica regione dei Chiricahua è per noi sacro.

    (Beshàd e) - indiana Apache





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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:06









    Siate felici per poter vivere a lungo.
    Le preoccupazioni vi fanno ammalare
    arrabbiarsi è una cattiva abitudine.
    Se colui che è innocente
    non si arrabbia, vivrà a lungo.
    Colui che ha qualcosa
    da rimproverarsi
    perderà la sua salute
    a causa dei suoi pensieri malvagi.
    La felicità non è solo buona
    in sé stessa,
    è anche fonte di salute.

    (Hopi)




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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:07



    Mio nonno mi ha indicato la strada.
    Verso Est,
    per avere la forza dell'orso.
    Verso Sud,
    per avere la potenza dell'aquila.
    Verso Ovest,
    per avere la saggezza del gufo.
    Verso Nord,
    per avere la furbizia della volpe.
    Verso la Terra,
    per avere il dono dei suoi frutti.
    Verso il Cielo,
    per avere una vita giusta.

    (Alonso Lopez) - Papago





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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:09





    La Pioggia

    Poi i maestri della pioggia
    manderanno il loro alito vaporoso
    e da lontano giungeranno fino a noi
    grandi nuvole gonfie d'acqua
    che coccoleranno il mais:
    scenderanno e lo abbracceranno
    con la loro acqua fresca
    con la loro pioggia viva.
    E là dove finisce il loro sentiero
    la pioggia sarà come un torrente:
    trascinerà sabbia e fango,
    laverà le valli delle montagne,
    trasporterà i tronchi fino alla pianura.
    Scorrerà acqua da tutte le montagne.
    I solchi di nostra madre,
    la terra,
    saranno colmi d'acqua.
    La mia preghiera
    è che accada così.
    Preghiera degli Zuni
    Amico, guardami!
    Sono qui a supplicarti per la tua veste.
    Sono qui per te:
    per il tuo legno, i tuoi rami,
    la tua corteccia, le tue radici.
    Sono qui perché tu abbia pietà di noi.
    Tu ci dai generosamente la tua veste
    e io sono qui a implorarti per questo,
    tu che dai lunga vita.
    Per te io farò un cesto
    con le tue radici.
    Ti imploro, amico:
    non provare collera
    per quello che farò.
    E dillo ai tuoi fratelli
    perché sono qui.
    Amico, proteggimi!
    Amico, allontana la malattia da me
    e la morte in guerra.

    (Preghiera a un giovane cedro) - Kwakiut







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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:11





    Con il cuore colmo di vita e di amore camminerò.
    Felice
    seguirò la mia strada.
    Felice
    invocherò le nuvole cariche d’acqua.
    Felice
    invocherò la pioggia che placa la sete.
    Felice
    invocherò i germogli sulle piante.
    Felice
    invocherò polline in abbondanza.
    Felice
    invocherò una coperta di rugiada.
    Voglio muovermi nella bellezza e
    nell’armonia.
    La bellezza e l’armonia
    siano davanti a me.
    La bellezza e l’armonia
    siano dietro di me.
    La bellezza e l’armonia
    siano sotto di me.
    La bellezza e l’armonia
    siano sopra di me.
    Che la bellezza e l’armonia siano ovunque,
    sul mio cammino.
    Nella bellezza e
    nell’armonia tutto si compie.

    (tratto dal canto della Notte dei Navaho)






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  • fiordineve
    00 11/12/2005 00:13




    Una poesia si specchia in una pietra di turchese e
    li si ferma per un attimo.
    Poi ricomincia a vagare,
    per dare vita forse ai colori di un disegno
    ricamato su una coperta.
    I giunchi, raccolti li vicino,
    vengono intrecciati da abili dita e
    diventano un cesto:
    la sua forma ricorda la volta del cielo.
    Un pezzo di legno è lavorato:
    da lui si ricaverà un'opera che dimostrerà
    quale armonia ci sia fra legno e
    intagliatore.
    Il cervo percorre il suo sentiero e
    l'aquila plana a grandi cerchi nel cielo.
    Il salmone, nel tumultuoso torrente,
    incontra l'orso che lo aspetta sulla riva.
    I bambini danzano.
    E l'artista afferra al volo tutto ciò
    e la forza artistica della rappresentazione
    guida le sue dita.
    I lupi stanno mangiando un vecchio cervo
    dividendosi le carni dell'animale.
    Una giovane foca saltella sul ghiaccio.
    Un anziano morente sta canticchiando
    sottovoce un canto di guerra.
    Questo è il cerchio,
    e gira senza inizio e senza fine.
    E l'artigiano guarda la sua opera.
    E lì seduto in equilibrio fra la fine del
    mondo e il suo inizio.

    (Nuvola Azzurra) - Irochese






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  • fiordineve
    00 17/12/2005 03:25
    ....Vi dirò che a quei tempi non era facile ottenere una ragazza, quando un giovane voleva sposarsi. A volte bisognava faticare molto, e sopportare molte difficoltà. Supponiamo che io sia un giovane e abbia visto una ragazza che mi pare tanto bella da farmi sentire male ogni volta che penso a lei.
    Non posso abbordarla direttamente e dirle come stanno le cose e poi sposarla se accetta. Solo per poter parlare con lei, debbo servirmi di molti sotterfugi, e una volta che sono riuscito a parlare con lei, non è che l'inizio.

    Probabilmente è già da un pezzo che mi sento male quando penso a una certa ragazza, perchè sono così innamorato di lei, ma lei nemmeno mi guarda, e i suoi genitori la sorvegliano bene. Ma io mi sento peggio ogni giorno; e così può darsi che io mi avvicini di nascosto alla sua tenda nel buio, ad aspettare che lei esca. Forse debbo aspettare tutta la notte e rimango senza dormire e lei non esce per niente.

    Allora mi sento peggio di prima quando penso a lei. Forse mi nascondo tra i cespugli, vicino alla fonte dove lei va a volte a prender l'acqua, e quando lei arriva, se nessuno ci guarda, salto fuori, la tengo stretta e la costringo ad ascoltarmi. Se anche lei mi trova di suo gusto, me ne accorgo da come si comporta, perchè è molto vergognosa e forse la prima volta non mi risponde una parola o nemmeno mi guarda.

    Così la lascio andare, e allora cerco un'occasione per parlare con suo padre, quando non c'è nessuno, e gli dico quanti cavalli posso dargli in cambio della bella ragazza, e ormai sono così innamorato di lei che gli darei tutti i cavalli del mondo se potessi.

    Dunque, questo giovane della storia si chiama Cavallo Alto, e nel villaggio c'era una ragazza che a lui sembrava così bella che a forza di pensare a lei si sentiva proprio male, e ogni giorno la cosa peggiorava. La ragazza era molto timida, e i suoi genitori ne pensavano un gran bene perchè ormai erano vecchi e non avevano altri figli. Perciò la sorvegliavano tutto il giorno, e avevano cura che non le capitasse nulla di notte, mentre loro dormivano. Tanto bene le volevano che le avevano fatto un letto di cuoio crudo per dormire, e quando si accorsero che Cavallo Alto le gironzolava intorno, presero delle cinghie di cuoio crudo e di notte la legavano al letto perchè nessuno potesse rubarla, mentre loro dormivano, anche perchè non erano molto sicuri che la ragazza in realtà non volesse che la rubassero.

    Bene, dopo aver perso molto tempo a gironzolarle intorno e a nascondersi e ad aspettarla e a sentirsi sempre peggio, Cavallo Alto finalmente riuscì a sorprenderla sola e la costrinse a parlare con lui. Allora scoprì che forse lui le piaceva un pochetto. Naturalmente questo non lo fece star meglio. Anzi adesso si sentiva peggio di prima; ma allo stesso tempo, era diventato più coraggioso di un bisonte, e così andò direttamente a parlare col padre di lei e gli disse che era tanto innamorato della ragazza che avrebbe dato per lei due cavalli buoni: uno giovane e l'altro non tanto vecchio.

    Ma il vecchio fece soltanto un segno negativo con la mano, come per dire a Cavallo Alto di andarsene e di non dire sciocchezze. Cavallo Alto adesso si sentiva peggio di prima; ma c'era un altro giovane, il quale gli disse che gli avrebbe dato due cavalli in prestito; poi, quando avrebbe avuto più cavalli, Cavallo Alto gli avrebbe ripagato il prestito. Allora Cavallo Alto andò di nuovo a trovare il vecchio e gli offrì quattro cavalli per la ragazza: due erano giovani gli altri due non si potevano ancora dire vecchi.

    Ma il vecchio fece un segno di rifiuto con la mano e non volle nemmeno parlare della cosa. cavallo Alto rimase a gironzolare intorno, finchè non riuscì a parlare di nuovo con la ragazza, e allora la pregò di fuggire con lui. Le disse che certamente, se lei non accettava, gli sarebbe venuto un colpo e sarebbe caduto morto. Ma lei disse che non sarebbe fuggita con lui; voleva essere comperata come una donna di valore. Vedete che anche lei aveva un'alta opinione di se stessa.

    Allora Cavallo Alto si sentì tanto male che ormai non riousciva a mangiare nemmeno un boccone, e andava in giro con la testa china, come se stesse per cadere e morire in qualsiasi momento. Daino Rosso era un altro giovane, e lui e Cavallo Alto erano molto amici, e sempre facevano tutto insieme. Daino Rosso, quando vide come si comportava Cavallo Alto, gli disse: "Cugino, che succede? Hai il mal di pancia? dall'aria che hai si direbbe che stai per morire". Allora Cavallo Alto raccontò a Daino Rosso come stavano le cose, e gli disse che non sarebbe vissuto a lungo, secondo lui, se non sposava presto la ragazza.

    Daino Rosso ci pensò un poco e dopo disse:"Cugino, ho un piano, e se sei abbastanza uomo per fare come ti dico io, vedrai che tutto si aggiusta. Lei non vuole fuggire con te; suo padre non vuole accettare quattro cavalli; e più di quattro cavalli non puoi trovare. Allora devi rubarla e scappare con lei. Poi, passato un poco di tempo, puoi ritornare e il vecchio non può fare nulla perchè ormai sarà la tua donna. Probabilmente anche lei vuole che tu la rubi".

    Così prepararono bene quello che Cavallo Alto doveva fare, e lui disse di amare tanto la ragazza, che si sentiva uomo abbastanza da fare qualunque cosa Daino Rosso o chiunque altro potesse inventare. E questo è quel che fecero.

    A tarda notte si avvicinarono senza far rumore alla tenda della ragazza e aspettarono, per essere sicuri che il vecchio e la vecchia e la ragazza dormissero profondamente. Allora CAvallo Alto, strisciando, si infilò sotto la tenda con un coltello. Prima doveva tagliare le cinghie di cuoio crudo, e poi Daino Rosso, allentati i paletti che tenevano chiuso quel lato della tenda, lo avrebbe aiutato a trascinare fuori la ragazza e a imbavagliarla. Dopo di che, Cavallo Alto l'avrebbe messa di traverso sul suo cavallo e se la sarebbe portata via in fretta, e poi sarebbe vissuto felice per sempre.

    Quando Cavallo Alto si trovò dentro la tenda lo prese una tale agitazione che il cuore gli batteva come un tamburo, e faceva tanto rumore, gli pareva, da svegliare i due vecchi. Ma i vecchi non si svegliarono; così dopo un poco il giovane cominciò a tagliare le cinghie. Ogni volta che ne tagliava una, la cinghia faceva pop e lui si sentiva morire dalla paura. Ma se la stava cavando abbastanza bene, ed era riuscito a tagliare tutte le cinghie, giù fino alle cosce della ragazza, quando lo prese di nuovo l'agitazione e il coltello gli scivolò via e finì col pungere la ragazza, che cacciò un urlo fortissimo.

    Allora i vecchi si alzarono di scatto e urlarono anche loro. Ma ormai Cavallo Alto era fuori e fuggiva con Daino Rosso, come due antilopi. Il vecchio e alcuni altri inseguirono i giovani ma questi si dileguarono nel buio e nessuno seppe chi era stato.

    Insomma, se avete mai desiderato una bella ragazza, capirete come doveva sentirsi male Cavallo Alto. Infatti stava malissimo e sembrava che sarebbe morto di fame, se prima non moriva di un colpo. Daino Rosso ci pensava sempre; qualche giorno dopo andò a trovare Cavallo Alto e gli disse:"Cugino, fatti coraggio! Ho un altro piano, e questa volta sono sicuro che, se sei uomo abbastanza, riusciremo a rapirla via".

    E Cavallo Alto disse:" Sono uomo abbastanza da fare qualunque cosa mi dicano di fare, pur di ottenere quella ragazza". E questo è quel che fecero. Si allontanarono tutti e due, soli, dal villaggio, e Daino Rosso disse a Cavallo Alto di spogliarsi. Poi gli dipinse tutto il corpo di bianco, bene bene; Quindi sul bianco gli tracciò dappertutto delle strisce nere, e dei cerchi neri intorno agli occhi. Cavallo Alto aveva un aspetto spaventevole; così spaventevole che quando Daino Rosso finì il lavoro e gli diede uno sguardo d'insieme, per vedere come gli era riuscito, disse che perfino a lui faceva un poco di paura.

    "Adesso se ti sorprendono di nuovo si spaventeranno tanto che penseranno che sei uno spirito maligno e avranno paura di inseguirti", disse Daino Rosso. Cavallo Alto entrò strisciando col suo coltello, come la prima volta; Daino Rosso aspettava fuori, pronto a trascinare fuori la ragazza e imbavagliarla non appena Cavallo Alto avesse finito di tagliare tutte le cinghie. Cavallo Alto strisciò fino al letto della ragazza e cominciò a tagliare tutte le cinghie.

    Ma nel frattempo pensava:"Se mi vedono mi uccideranno, perchè faccio tanta paura". La ragazza era irrequieta e continuava ad agitarsi molto nel letto; e ogni volta che tagliava una cinghia, la cinghia faceva pop. Per questo Cavallo Alto lavorava molto lentamente e con grande cura. Ma lo stesso avrà fatto rumore, perchè a un tratto la vecchia si svegliò e disse al vecchio:"Vecchio, sveglia!C'è qualcuno in questa tenda!" Ma il vecchio aveva molto sonno e non voleva che lo disturbassero. Disse:"Lo so bene che c'è qualcuno in questa tenda, dormi e non mi dare fastidio". E poi si mise a russare di nuovo.

    Ma ormai Cavallo Alto era così spaventato che non osava muoversi nè sollevare la testa da terra. Ora, era successo che da molto tempo non aveva dormito quasi niente, per colpa della ragazza. E mentre stava lì schiacciato a terra, aspettando che la vecchia cominciasse a russare anche lei, a un tratto si dimenticò di tutto, perfino di quanto era bella la ragazza.

    Daino Rosso che era sdraiato fuori, pronto a fare la sua parte, si domandava una e cento volte che cosa stesse succedendo là dentro, ma non osava chiamare l'amico a voce alta. Dopo non molto cominciò ad albeggiare e Daino Rosso dovette andarsene, con i due cavalli che teneva lì legati pronti per il suo compagno e per la ragazza; altrimenti l'avrebbero visto. E così se ne andò.

    Quando cominciò a fare giorno dentro la tenda, la ragazza si svegliò e la prima cosa che vide fu un animale spaventevole, tutto bianco con strisce nere, che dormiva sdraiato accanto al suo letto. Allora si mise a strillare, e anche la vecchia strillò, e il vecchio urlò. Cavallo Alto si alzò di scatto, con una paura da morire, e nella fretta di uscire quasi fece cadere la tenda.

    Ormai la gente accorreva da tutti gli angoli del villaggio con fucili e archi e asce, e tutti urlavano. Ma Cavallo Alto si mise a correre così svelto che quasi non toccava la terra con i piedi, e il suo aspetto era così terribile che la gente scappava via e lo lasciava correre. I più bravi volevano sparargli addosso , ma gli altri dicevano che doveva essere una creatura sacra e che ucciderlo poteva portare chissà quale guaio.

    Cavallo Alto si diresse verso il fiume più vicino; tra la boscaglia trovò un albero con il tronco vuoto e si infilò dentro. Poi arrivarono alcuni coraggiosi; Cavallo Alto li udiva dire che doveva essere uno spirito maligno, uscito dall'acqua, e che oramai era tornato nell'acqua. Quel mattino stesso i capi ordinarono a tutti gli abitanti del villaggio di levare le tende e di lasciare quel luogo.

    Così se ne andarono, mentre Cavallo Alto era nascosto nell'albero vuoto. Orbene, daino Rosso era rimasto a guardare tutto questo scompiglio, dalla sua tenda, fingendo di essere sorpreso e spaventato quanto gli altri. E così quando l'accampamento si trasferì altrove, egli corse di nascosto al fiume dove il suo amico era scomparso. Quando si trovò nella boscaglia, cominciò a chiamare e Cavallo Alto rispose, perchè riconosceva la voce del suo amico.

    Daino Rosso aiutò Cavallo Alto a lavarsi il corpo, che era dipinto, e poi si sedettero in riva al fiume per parlare dei loro guai. Cavallo Alto disse che non sarebbe ritornato al villaggio mai più in vita sua e che ormai non gli importava nulla di nulla.

    Disse che aveva deciso di mettersi sul sentiero di guerra da solo. Daino Rosso disse:< No, cugino, non ti metterai sul sentiero di guerra da solo, perchè io verrò con te.

    Così Daino Rosso fece tutti i preparativi, e giunta la notte si misero sul sentiero di guerra da soli. Dopo qualche giorno di viaggio arrivarono ad un accampamento di Crow, verso il tramonto; quando si fece buio si avvicinarono di nascosto al luogo dove pascolavano i cavalli dei Crow, uccisero l'uomo che sorvegliava i cavalli, il quale non si apsettava un attacco perchè credeva che tutti i Lakota fossero molto lontano, e così se ne andarono con un centinaio di cavalli. Avevano dato loro un forte vantaggio, perchè tutti i cavalli dei Crow, si erano messi a corre3re come pazzi, e probabilmente i Crow dovettero aspettare fino al mattino per trovare altri cavalli, prima di poterli inseguire. Daino Rosso e Cavallo Alto fuggirono con il loro branco di cavalli, per ben tre giorni e tre notti, infine raggiunsero il loro villaggio.

    Allora costrinsero l'intero branco ad entrare nel villaggio e non si fermarono finchè non furono davanti alla tenda della ragazza. Il vecchio era nella tenda; cavallo Alto lo chiamò e gli chiese se forse adesso credeva che i cavalli bastassero per pagare la ragazza. Questa volta il vecchio non lo accolse con un gesto di rifiuto. Non erano i cavalli quello che lui voleva. Quello che voleva era un figlio che fosse un vero uomo e capace di fare qualcosa. E così Cavallo Alto ebbe finalmente la sua ragazza, e io credo che se la fosse meritata.

    Nicholas Black Elk






    [Modificato da Cobite 11/11/2012 08:46]
  • fiordineve
    00 17/12/2005 03:26
    L' EDUCAZIONE AL SILENZIO -

    Luther Standing Bear, Orso In Piedi
    Tratto da: "Il Grande Spirito parla al nostro cuore" Ed. Red



    Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo.

    Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino sviluppato a metà.

    Noi respingevamo un comportamento esagerato ed esibizionista poiché lo giudicavamo falso. Un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto.
    Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né portato avanti frettolosamente.

    Nessuno poneva una domanda in modo avventato anche se fosse stata molto importante.

    Nessuno era obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso era di dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune.

    Anche durante i discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, nella quale l'interlocutore rifletteva.

    Per i Dakota, il silenzio era eloquente.
    Nella disgrazia come nel dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova di stima e di rispetto.

    Era così quando ci capitava qualcosa di grande e degno di ammirazione.



    GLI ANZIANI DAKOTA - Luther Standing Bear, Orso in Piedi




  • fiordineve
    00 17/12/2005 03:36
    LETTERA DEL PRESIDENTE USA A. JACKSON (1767-1845) INDIRIZZATA ALLA TRIBÙ' INDIANA DEI SEMINOLE, CHE NON VOLEVA ABBANDONARE LE TERRE CHE LE ERANO STATE GARANTITE DAI TRATTATI (febbraio 1835).



    "Miei figli... gli uomini bianchi sono venuti a vivere tutt'intorno a voi. La selvaggina è scomparsa dalla vostra terra e la vostra gente è povera e affamata...

    Miei figli non ho mai ingannato e non ingannerò mai gli uomini rossi, ma vi dico che dovete andarvene e che ve ne andrete.

    Anche se aveste il diritto di restare, come potreste vivere dove siete ora?
    Ma non avete tale diritto e dovete partire, pacificamente e volontariamente, perché nel caso in cui alcuni dei vostri giovani tentassero di opporsi alle nostre disposizioni, ho ordinato che venga inviata una larga forza militare.





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    gloria56
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    Registrato il: 28/08/2010
    Sesso: Femminile
    00 18/11/2010 16:07
    E' stata una scoperta
    che mi ha fatto inumidire gli occhi perchè è grande l'ammirazione che ho per gli Indiani d' America. Alcuni testi li conoscevo già, alcuni no.Rappresentano, per me, la libertà, la fierezza, (da non scambiare con la superbia),l'armonia con la natura incontaminata.Mi fanno sognare.
    Grazie [SM=x142944]
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    Cobite
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    Post: 34.976
    Registrato il: 26/01/2003
    Sesso: Maschile
    00 26/09/2013 16:48


    “Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto,
    l’ultimo fiume avvelenato,
    l’ultimo pesce pescato,
    ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro.
    La nostra terra vale più del denaro.
    E durerà per sempre.
    Non verrà distrutta neppure dalle fiamme del fuoco.
    Fin che il sole splenderà e l’acqua scorrerà, darà vita a uomini e animali.
    Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali;
    è stato il Grande Spirito a porre qui la terra
    e non possiamo venderla perché non ci appartiene.
    Possiamo contare il nostro denaro
    e bruciarlo nel tempo in cui un bisonte piega la testa,
    ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia
    e i fili d’erba della nostra terra….”
    PIEDE DI CORVO – SIKSIKA - PIEDINERI


    ...

    - Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.-
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