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L’aria è generosa a primavera
dona da bere e da mangiare
regala suoni innocui, fa crescere gli sguardi
e non lesina schizzi d’amore alle fontane.
Il cielo sostiene meglio gli uccelli
quand’è aprile,
quando le arcate dei portici
difendono le donne
è un senso tiepido di sole quello
che tramanda pomeriggi tra isole di sonno.
Si lavora piano in primavera
per non coprire il frusciare delle biciclette
si desidera avere accanto
qualcuno che non pianga, quando le ombre
delle case alleviano il piacere
per il sogno dei neonati.
Ci vuole anche un prete mentre
cominciano a sporgere le foglie dei tigli
un uomo, non un santo, a redimere altri uomini
non bastasse il bere scuro e in compagnia
a rendere più sacre le famiglie.
Discorsi d’amore scivolano
fin sulle soglie, promesse per la sera
che profuma già di rose
sono i ragazzi che rinnovano il cerchio
delle offerte, parole dolci,
carezze che rimarranno finché il tempo
non troverà stagione più vera, o delicata
e innocente.