00 26/12/2023 19:08


Portami via, portami fuori da queste strade ovvie
che sia d’inverno o in primavera
non sanno concludere niente
portami dove resta fermo il sole, mi dicevi
aspettandomi sulla porta
ogni venerdì, prima di baciarmi comunque.
Portami anche al cinema
per accarezzare la tua mano e chiudere gli occhi
portami dove c’è solo musica
dove camminare è immaginare, dove cambiare è
ogni mattina, e ogni mattina un nuovo volo possibile.
Io allora volevo scriverti qualcosa
che rimanesse tra i capelli, un tratto di cielo, una promessa
delicata, volevo schiarire come schiarisce la luce
quando finisce addosso alle finestre.
L’adolescenza era un mare agitato
le gambe magre, le nuvole enormi, le biciclette
mollate nell’erba, le mani lungo i fianchi
i pomeriggi a camminare al Po, le labbra
ancora più tenere del burro con lo zucchero.
Non ho più voglia di giocare, dicevi
portami a conoscere i nostri sogni e i nostri figli
portami a mangiare, portami a dipingere
stanze colorate d’anni insieme.
Perdonami se non ti ho cambiato il mondo
ma dimmi ancora che vuoi andare al cinema
là, di certo, ti chiuderò gli occhi
e sfilando giorno a giorno
ti carezzerò ancora la mano.