Nessuno vi cercherà mai più
nessuno vi pescherà mai più
sarete cuori di conchiglie
sarete solo margini di una strage
fluttuanti per l’eterno.
Le vostre cento manine, le vostre cento bocche
piccole, i vostri cento occhi concentrati
sarete solo granelli di sabbia in balia
delle correnti e dei rimorsi.
Laggiù, mille cuori azzurri
laggiù, senza luce e senza nome
diventerete piante laggiù
alberi vivi, ossigeno per il mare Egeo.
Poveri rigurgiti dell’insofferenza
vi hanno lasciato nascere, ma poi
vi hanno lasciato affogare, dieci
minuti in quella pancia cattiva, dieci
ultimi battiti per invocare d’esistere.
Lanciavano bottiglie, lanciavano corde
sconsiderate, buttavano scuse
ma Adriana è impazzita
così che un’ultima onda
s’è mangiata tutto il cielo.
Fra cento giorni il sole asciugherà questa spiaggia
fra cento anni ripasseranno altri gabbiani
e altri destini
fra cento nuvole e cento vele
il mare vi restituirà, e noi
saremo lì, ancora a non saper piangere.