00 05/03/2022 21:19


Venti di guerra
mi scoppiano le vene, fino a presentire notti brutte nei rifugi
e le nubi scurissime schiacciano le ultime innocenze
deflagrando tutti i torti della storia.

Adesso chi potrà salvarsi mai dalle vampate dei terremoti
se non ci parleremo in faccia, se nessuno diraderà
le folate nere e gli occhi non prevarranno
sulle corazze dei tiri a ripetizione.

Tutto è cieco, tutto pare un inconciliabile frutto
conficcato in gola, ogni richiamo sordo e nessuna
forma di linguaggio basta per salvare i muri
che tramortiti stanno sbriciolando.

La follia sfonda le orecchie, disperde le scarpe
ammazza in petto anche le ultime scariche di cuore, invece la vergogna
dei potenti non ha paura di mostrarsi, squallida s’aggira
tra le carcasse dell’inferno.

Moriremo prima d’esser nati, moriremo
già consumati e luridi di pioggia nucleare, e resteremo
per le strade, a farci trascinare per i piedi
tra i tormenti falsi dei decisori alti

noi sporchi rimasugli e loro, candidi assassini.




...

pennabianca