00 18/04/2021 19:31
Sogno o realtà?
Ero sveglio, oppure credevo di esserlo.
Stavo fissando come ipnotizzato, davanti a me, seduto sul letto in camera mia.
Dov'era l'armadio? E la parete? Che fine avevano fatto? 
Al loro posto, un'ampia finestra, senza ante e una banchina di cemento grezza e grigia, dietro, il nulla, avvolto dalle spire di fumo denso e scuro che si innalzavano di tanto in tanto come soffioni di un geyser . Mi concentrai su di un ombra, immobile, seduta sulla soglia della finestra e riuscii a malapena a distinguere la figura di una ragazza. Si, era una donna.
Immobile, non mi stava guardando ma sapeva che la stavo osservando.
Era difficile darle un'età esatta, nella mia testa decisi che poteva avere passato i quaranta ma l'abbigliamento ed il taglio dei capelli la rendevano più ragazzina oltretutto pesantemente truccata con vistose righe nere che le colavano dagli occhi, i capelli le cadevano disordinatamente sul viso a coprirlo parzialmente, potevano essere chiari ma il colore era indefinito, spenti, unti. 
Indossava una camicetta che in origine avrebbe dovuto essere bianca, tenuta chiusa solo da un bottone all'altezza dell'ombelico, sotto, una minigonna di jeans ed ai piedi un paio di scarponcini logori, senza calze. 
Sudicia, sembrava appena uscita dalla canna fumaria di un camino a legna, seduta con una gamba penzoloni e l'altra raccolta sulla soglia della finestra, la schiena appoggiata allo stipite e le braccia incrociate, sopra al ginocchio, incurante del fatto che avesse mezzo seno in evidenza e lasciasse vedere spudoratamente l'intimo sotto la gonna.
-” Chi sei? Cosa vuoi da me? Che hai fatto alla mia camera?”-
Dopo un lungo silenzio, finalmente la ragazza mi guarda, i suoi occhi erano ghiaccio, mancava qualcosa però, mancava l'espressione.
Lei parlò.
-: Eccoti qua, uguale a tutti gli altri, vi rivolgete a me come se fossi io a cercarvi con la tipica arroganza che utilizzate per nascondere la paura.
Io non voglio niente da te, il nostro appuntamento era già stato deciso il giorno che sei nato ed io sono sempre puntuale.
Chi sono? Altra domanda stupida, mi conosci da sempre, sapete tutti chi sono, e spendete tutte le vostre risorse per evitarmi, perfettamente consapevoli che è un'impresa impossibile, mi maledite perchè per voi sono il male, l'innominabile, non sono degna neanche di un minuto di riflessione, di una parola dolce ma nel vostro inconscio io rappresento il più grande dei vostri traguardi.
Ho sempre camminato al tuo fianco e tu mi hai solo respinta, mi hai sfidato mi hai denigrato mi hai veduto, ma allontanavi vergognoso lo sguardo da me come se fossi il peggiore dei tuoi incubi, ed io, ho sempre subito, in silenzio, perchè avevamo già un appuntamento, sicura che saresti venuto.
Cosa speravi, che mi sarei messa in tiro per te, per questa occasione? Ma ti sei guardato, vieni da me, come tutti gli altri con il terrore che trasuda dai pori fradicio, con l'odore immondo della preda spacciata, con lo sguardo che cerca ancora ogni possibile via di fuga pur consapevole dell'inevitabile.
Questa è la mia condanna, il mio primo appuntamento sarà sempre l'ultimo senza la possibilità di farti capire che sono io la vittima, non il tuo carnefice, che sono la conseguenza non la causa che sono la tua salvezza non la condanna, io sono la tua vita e della tua vita conosco ogni istante e di tutti gli istanti terrò memoria, fino a qui.
Io sono il tuo sollievo perchè ora che mi hai visto, hai finito di soffrire mentre io rimarrò con un altro nome marchiato nel cuore pronta per il prossimo appuntamento.
Ecco perchè sei venuto, perchè volevi sentirti dire, da me, che sei morto.
Senza di me non ci avresti creduto.
[Modificato da David1969 18/04/2021 19:34]