00 18/08/2020 22:16
E mi ricordo quello sguardo oggi come ieri
tu ridevi e ti ingrugnavi, poi sopportavi e lottavi di nascosto
in un mondo che per te non fa, quello opposto
alla Principessa che tu sei
quella di ghiaccio, quella della sera
che ti immedesimi nel mondo moderno
ma se ti incazzi lo consideri spento
e io lo spengo e poi lo accendo
uso una candela per tenerti al caldo
difficilmente però sarò utile a tanto
a ripensarci sembra ieri che mai avrei immaginato cos'eri
anarchica senza pensieri con la rabbia di uno yeti
intorno al tuo castello sociale ti isoli
e aspetti che una voce ti chiami
seguendo il sentiero lasciato dalla neve
quella del mondo che odiavi e volevi vedere cadere
nel buio pesto di una notte piena di stelle
tu come l'aurora boreale
io come balto per trovare la via
quella platonica lasciata dalla tua scia

E si lo so che è tutto platonico
e lo so che a far così rimango solo apatico
ma non posso proprio farmi avanti
non posso perché non posso viverti
perché se potessi viverti non sarei più io
e se non apprezzassi a chi donerei poi il mio Io?

Benvenuta nella mia mente
ti consiglio di fuggire in fretta perché con te si spegne
il romanticismo non è mai stato un mio dono
e se ci provassi sembrerei solo più buono
più buono, più dolce e più inutile
nel mondo di oggi chi è come me non è più utile
ci vuole coraggio, ci vuole autostima
ci vuole quel poco di pazzia che ci accompagna
quando stiamo insieme a fumare in piena campagna
le cazzate dei giovani, le cazzate dei grandi
finché non si spegne la testa siamo tutti erranti
viviamo il giorno e la notte pur senza parlarci
ma se poi tu mi cerchi e mi chiami io sono contento
banale, penoso ma pur sempre attento
a tutto ciò che può accadere
e forse questa è la mia grande debolezza che devo temere
ho fatto una promessa, un fioretto a me sacro
non vincerò questa battaglia finché non sarò arso
dalla voglia di tornare a sorridere
di tornare a vivere, quella che in genere accade con te
solo che non posso proprio avvicinarmi a te
alla principessa che intanto è cresciuta
che ride e si scusa
che si incazza e si sente illusa
ma prima o poi capirai che quella voce potrebbe essere nostra
oddio, io lo faccio a tono basso, magari sopra ad una giostra
ma in fin dei conti non siamo fatti l'uno per l'altra
siamo solo fatti quando siamo l'uno con l'altra
solite cazzate, solite serate,
se proprio ci tieni finiamo con un piccolo gesto l'estate
prima di tornare nel tuo castello sulla montagna
attendi l'alba che prima o poi da te la tua scia mi manda

E si lo so che è tutto platonico
e lo so che a far così rimango solo apatico
ma non posso proprio farmi avanti
non posso perché non posso viverti
perché se potessi viverti non sarei più io
e se non apprezzassi a chi donerei poi il mio Io?