Cammino solo lunghesso il fiume,
fra i salici e le lacrime dei pioppi.
Ho negli occhi un lontano barlume,
nel cuore tanti affanni che par scoppi.
Un airone spicca il volo dalla lanca,
l’acqua rabbrividisce appena, dove
passa il respiro del vento, ma stanca
è l’anima, arida e nulla la commuove:
né la garzetta che plana leggera
né i giunchi reclini sulle sponde.
Cammino, mentre sboccia la sera
nel cielo rosato e fra palpiti di onde.
Ora le ombre si diluiscono nelle acque
ed io ti cerco, ma sempre invano.
Vorrebbe non esser nato chi nacque.
Affiora un velo di luna, pian piano…
avalon - http://zret.blogspot.com/