00 30/07/2019 00:59
Sarà per la prossima volta
Calco il mondo.
Passo.
Studio per diventare qualcuno.
Passo.
Imparo un mestiere.
Passo.
Trovo un talento, un'occupazione, qualcosa.
Passo.

L'indeciso imperituro avvolto nello squallore della banalità mondana, incapace di lasciare una traccia o anche solo un'impressione di sé nell'imborghesita moderazione che lo contraddistingue, soffre.

Un figlio bastardo delle Muse, senz'arte né parte, non ha un proprio "io", ma naviga tra strati e strati chiedendosi quale sia quello autentico.
Soffre, perché è incapace di provare.
Soffre, perché è incapace di rischiare.
Soffro, perché non c'è nulla da valorizzare.

Che faccio, la posto questa?
Passo.
[Modificato da PastorErrante 30/07/2019 01:02]


...

"E quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: A che tante facelle?Che fa l'aria infinita e quel profondo Infinito Seren? Che vuol dir questa Solitudine immensa? Ed io che sono?" G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia