00 30/06/2019 09:44
Franta la luce sulle guglie sottili
e rosee le rocce bevono il rezzo:
invano cerco di scordare gli esili,
di udire la Tua voce… Questo è il prezzo

di una fede incenerita nella pena,
come alla lucerna ali di falena.
Ancora non so sperare davvero,
portare sulle spalle il giogo leggero.

Sono note vibranti gli astri sulle vette,
limpidi sogni, azzurre melodie
riflesse negli occhi delle vedrette.
Dalle rupi cadono le ombre sulle vie

del cuore. Soffro per il desiderio
vano di vederTi. Non ho refrigerio
un istante solo! Mi strazio e mi struggo,
il mondo, gli altri, me stesso fuggo

e non ho requie mai. Neppure ora
che sui rododendri la luna accende
sospiri e la notte profonda sfiora
le valli e il silenzio risplende.

Salvami! Piango presso una zolla
ove fiorì la vita, lieve corolla.





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