00 14/04/2018 17:46
Quella notte vidi il Redentore.
Spumava la galassia sulla riva
del silenzio. Nella luce oro, viva,
palpitava in flutti l'Amore.

Scorsi il Suo volto, gli occhi profondi.
Il sorriso era sereno, dolce,
di chi con lo sguardo sincero molce
la pena. Attorno l’eco argento di mondi.

Incredulo, chiesi: “Sei qui, mio Gesù?”
Per quanti lunghi e dolorosi anni,
Ti ho atteso! Lava via gli affanni,
Ti imploro. Non lasciarmi più!”

Non rispose, ma indicava il mare
dove si libravano i Cherubini.
Le stelle erano lucenti rubini,
faville di un ceppo sull’alare.

In lontananza orizzonti celesti
si sfogliavano in ombre lievi.
Gli eoni s’incenerirono brevi
e i segreti furono manifesti.

Limpidi canti in una sinfonia
di raggi: erano arazzi quei cori,
petali profumati di colori
dove dileguava la malinconia.

Un altro istante e tutto disparve…
Ora deserto è il cuore, fredda la stanza.
Splendesse la fiamma della speranza
come la luce dove Egli apparve!




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