00 21/02/2017 17:52
Tremo per lo sforzo,
la resistenza è vana.
Tu guardi in muta attesa,
sono oltre, le parole.
Monta con l'istinto,
soppresso con l'inganno.
Strappa le catene
della ragione cieca.
Tu hai già capito
e mi accompagni il viso
nella culla del tuo seno.
Il dolore si trasforma
nella carezza calda
di una lacrima solitaria.
Faccio appello all'autostima
ma il pensiero è latitante
e il conforto non arriva.
Sento lava incandescente,
traccia il solco sulla guancia.
La vergogna che deride
il mio goffo tentativo
di ritrovar contegno.
Una bruta forza aliena
mi stravolge dall'interno.
Sono estraneo di me stesso
e mi osservo da lontano,
quando finalmente sento
le tue labbra sui miei occhi
e la voce tua che dice:
”non pensare ora,.... piangi”