00 17/02/2017 12:44


SENZA PAROLE
Potessi dirti amore,
amore mio
senza sussulti all'onda che minaccia
senza increspare i bei capelli neri
che cingono la tela dei tuoi occhi.

Ecco, sì,
vorrei essere lì,
fra le tue chiome nere
e perdermi nel gioco di quegli occhi
svagati oppure oppressi dalla morte,
dalla paura che non contraria sorte.

Oh, sì che vorrei,
vorrei senza parole accarezzarti
sentirmi dentro
eppur vicino a te
quando non sei
o fuggi
come se fossi corsa spinta in un declivio
(chiodi ai piedi, l'anima traballante.)

Vorrei per noi un'isola nel cielo
una torre in mezzo ad un mare di tempeste
una voglia impetuosa di fragili viole
e poi un tornado che fugge ma non strappa.

Mani serrate al petto
a garrotare il cuore
e piedi alati
per il volo dei sogni mai spiccati.

Vorrei germogli
in campi abbandonati
che possano lodare la bellezza,
semplice, la più umile,
con inni d'arpa e stravaganti suoni
in chiavi di basso o di violino.

Vorrei squarciare il muro nero
che da sempre esiste,
senza clamori nè vane le promesse
quando non piange il sole sul selciato
dei ciottoli dei fiumi in paramenti.

Vorrei vedere scorrermi vicino
la dolce danza dei piccoli passetti
mentre aggraziata mi cammini accanto
senza una meta pretenziosa e vana
che non sia la tua mano che mi cerca.

Il resto conta poco e vale nulla
se non sei tu che mi cammini a fianco
in quel sentiero che è la mia pazzia,
duro, lungo, inquietante
come l'attesa del giorno polare
quando è notte.


...

si