Stevemaster è a catena.
Necessita ogni 800 miglia circa di tiraggio e spray.
Effettuo la sosta alle porte di un piacevole borgo tirolese.
Come di consueto non viaggio su ausbhang, e l’ attuale skyline genera buon umore.
Prima di darmi alla facile manutenzione mi rifornisco di carburante.
Alla colonnina di fronte sopraggiunge una 520 cabrio, color amaranto, guidata in solitudine da una bella donna dai capelli color grano.
Lancia uno sguardo sfuggente a Steve, tradendo una insolita passione per i motori.
Intercetto nel gesto il colore dei suoi occhi, struggente, come il verde dei colli circostanti.
Mi porto alla cassa interna per pagare. Nell’uscire la vedo sopraggiungere e rallento volutamente il passo, cedendolo al suo ingresso. La cosa sembra riscuotere consensi, in quanto la splendida creatura mi regala un sorriso.
Non faccio nulla per attenderla fuori, ma la cosa accade lo stesso, in quanto lei è rapida nel pagamento, perché il buon umore rallenta i miei gesti.
Avanza sorridendo, è bella veramente, così tanto che incoraggia alla pronuncia del mio nome, mentre l’avvicino, porgendole la mano. Il suo, Marilene, sospeso dopo un leggero imbarazzo e attimo di cautela, ha il sapore del miele. La sua mano cede alla mia, dandoci conforto.
Snoccioliamo convenevoli in ordine ai rispettivi mezzi. Attratto, mi pronuncio con calma aprendomi a lei, così come il cuoio indossato, che si rilascia all’evento.
Dal cabrio intravedo mazze da golf e l’angelo mi parla di una mattinata da spendere in un green delle vicinanze.
Sarebbe bastato poco Marilene.
Il ritmo lento del successivo discorso di circostanza dava conferma, rendendo derogabile l’intento mattutino.
Ho preferito salutare la tua pelle vellutata sfiorando le mie labbra alle tue guance, Marilene,
congedarmi al tuo viso, colmandomi di luce dei tuoi occhi per illuminare il prosieguo del cammino, protrarmi nel tuo addio alla solitudine del cuore.
Sarebbe bastato poco Marilene, per approcciare quel giorno entrambi all’amore estemporaneo dei rispettivi corpi, ma la strada ci riprese alla realtà del viandante e di una ricca signora, rapita da un insolito incontro.
Riparto lento, come la catena di stevemaster che ho volutamente omesso di tirare, lento, come il mio umore.