pianta

Pianta che germogli
la nostra anche
se ristretta dentro un limite,
distendera' le sue radici,
si prendera' la terra,
l'universo tutto...
mettera' su
foglie e fiori nuovi
sotto un cielo d'aprile,
cresceranno i nostri frutti
di tutto il nostro viverci,
polposi, turgidi di vita
e poi quel che sara', sara'
sotto il manto delle stelle,
basta non sia sprecato...

Scusami, devo essere un po' arrugginita: non ho capito il secondo verso. C' è forse di singolare/plurale nell'articfolo o c' è un significato altro che io non ho colto? Trovo la poesia, nel suo complesso molto bella anche se trovo superflui, perchè il concetto è già stato espresso, il v. 6 ed il v 11. Eliminando il v. 11, tra l'altro, elimineresti una ripetizione: "viverci" e "vita".
Molto interessante.



Laura.

Grazie per gli apprezzamenti...non so a quale verso ti riferisci..parlo di chi germoglia in me, nonostante certi limiti imposti dalla vita. In pratica scrivo di un rapporto difficile, ancora all'inizio e che trova difficolta' ad esprimersi compiutamente..

"la nostra anche"...scusa ieri ero molto stanca : è chiaro che il verso si riferisce alla pianta ma il costrutto è un po' faticoso. Questa è una mia opinione, sai Bonelli: posso sempre sbagliarmi e spero che qualcuno si aggiunga ai miei commenti per illuminarmi e per crescere.
Ciao



Laura.

la pianta è la metafora dell'unione, che nonostante i limiti imposti dalla vita, sei certo che crescerà e darà i suoi frutti d'amore.
in contrasto l'ultimo verso in cui perdi questa sicurezza e t'abbandoni al dubbio di un probabile fallimento.