00 15/01/2016 04:51
Re:
O canta mia musa, sotto la luna
splende questa luce diffusa, congelami la paura
sorregi queste mura, fammi d armatura
risveglia la più lontana arcana natura
con i tuoi capelli argentei, rifletti nei miei occhi
ti vedon pochi, perchè di giorno ti nascondi
come uno spettro, mi vieni a trovar la notte
l unico ostacolo, tra me è la morte
sono il riflesso della tua canzone, la mia più vicina emozione
mi regali spesso fastidio, ma nessuna illusione
per cantarmi il solito monito, un evocazione un rito
vedo i suoni eccheggiare verso l indefinito
mi avvolgono sperduta venere da venerare
un rito invernale, uccidimi per non farmi più male
fai danzare l animo del mio mare
esonda verso l infinito stellare
vorrei parlarti, ma sono stonato
l unico mio modo per starti vicino è ascoltarti
mentro ti canto e ti ascolto
i raggi solari cominciano a ostacolarti
tu o mio cardine o mia luce della sapienza
mi fai da giudice, ma non dai sentenza
il tuo mantello nero già ci pensa
confratello flagello un oscura presenza
il calore è ormai vicino, l alba è alle porte
porta le sue melodie contorte, bussa il sole
ormai è la fine, non sento più le tue note
rimane il ricordo ma ora brucia il mio cuore



Questa è la versione ''musicale'' (solo la parte della luna) ,sono comunque riuscito a essere coerente anche cambiando un po la struttura ma era necessario, probabilmente col tempo cambierò qualche vocabolo e ''incastro'' per renderla più godibile all orecchio e usare un lessico più forbito!


debona, 12/01/2016 22:38:

Forse in musica rendera' decisamente di piu'. Come poesia penso che debba essere snellita notevolmente per creare un buon ritmo. Un po' di punteggiatura ne trarrebbe molto beneficio. [SM=x142922]



Hai ragione! Di poesie ne scrivo poche e di rado, mentre di testi per canzoni già da qualche anno, spero che in questa versione sia più gradibile. Sia benedetta la punteggiatura e mannaggia a me che non la scrivo, nella mia testa c è fortunatamente [SM=g27811]


...

Il male a volte, può essere la forma più veloce di apprendimento, o di distruzione.