00 01/06/2015 23:24
parto dal finale.

E al cuore avvezzo
a musica lieve o di grande vigore
sembra di essere melodia e voce
che si allarga giù per la valle

in un’infinita canzone


la parte evidenziata, così evocativa nell'atto di allargarsi giù per la valle mi piace tanto; decisamente dejà vu o comunque non di mio gradimento "E al cuore avvezzo / a musica lieve o di grande vigore", non tanto per il concetto quanto per i termini usati... cuore / avvezzo /vigore... li trovo un po' vecchi e stantii [SM=g27819] o comunque mi evocano sensazioni tali. Comunque non è una grossa pecca dal mio punto di vista perché la prima parte mi ha colpito molto sia per il significato che per la levità delle immagini e della musicalità del linguaggio, e la riporto tutta ad onore dell'Autore perché tanto mi sembra compiuta che per me potrebbe finire lì. ma questo nopn è un invito a eliminare la seconda parte, solo a modificarla - eventualmente - nella parte più debole - sempre secondo il mio parere.

Tra stese di corse e di viole
s’adunano gli anni
scansando lembi discosti
di dossi e vuote parole.
Scollinano in arabeschi
di giochi distratti del sole
che adagio discende la roccia.
Si levano oltre il brusìo del tramonto
in questo ritmico incontro
di rami in bianco fiore.



[SM=x142887]




[Modificato da Rosy.S 01/06/2015 23:25]