Quando dico salnitro
ho sete delle origini nelle ossa
Lo sbriciolarsi del tufo alla pioggia
rivela appena ciò
ch'è terra in fondo a me
Io sono l' ortica d'asfalto
non sapevo di stare nel soffitto
come teschio sorpreso dal passaggio
Più orgoglioso di me il coccio impastato
di cenere ed il fiume
che- come rimembranza-
eternamente gira nei cipressi
Non è morta questa lingua che scende
lungo il ponte la fontana del canto
la compostezza greca
luce in salita e chiocciare sui letti
Giuro di sapere il respiro
oltre l'offesa delle bottigliette
di grate e vicoli il rimbombo cupo
l' odor di mosto per vie sotterranee
Il pozzo è vasto, devastato forse
un ticchettio riporta alla coscienza
non bagna la pioggia il mio fondo
fintipa2\cripaf
(breve passeggiata con un'amica per le vie di Gravina di Puglia)
[Modificato da cripaf 27/05/2015 01:40]