00 23/04/2015 01:42
e oggi?


Quindi abbiamo dapprima l'illuminismo, che cerca con un colpo di spugna di ovviare a tutto questo, mettendo al centro l'uomo e ritornando a modelli estesici dell'antica grecia;
poi il romanticismo che, tornando invece al medio evo, con crociate e inquisizione incluse, si mette a sfornare meravigliosi romanzi inzuppati di religione e perbenismo. E di nuovo di duolo e tortura interiore come massima espressione di altezza morale.

Bene e dopo questo cosa ci tocca ancora? Niente popo di meno che la Regina Vittoria! L'epoca Vittoriana proibisce i colletti slacciati, le caviglie scoperte e l'uso della parola “toro” perché oscena, troppo sessualmente esplicita. In contemporanea, o poco dopo, abbiamo il can-can e il Moulin Rouge, i poeti maledetti, e tutto ciò che di più proibito c'è. Senza che nulla riesca a perdere la connotazione di proibito.

E quindi siamo ad oggi. Incapaci di farci una sana risata senza sentirci in colpa.
Incapaci di concepire che in satira e ironia ci sia altro che bassezza e trivio.

Detto tutto questo, per favore, risolleviamoci, alziamo un grido di resistenza.
Passiva o attiva, purché resistenza.

Ma nessuno trova invece il coraggio di dire qualcosa così fuori dalle righe come, ah certo ottimo, bella composizone, bella e veritiera, anche noi dovremmo fare qualcosa.

No non si può, troppo fuori moda, troppo fuori dalle righe, troppo fuori dai salotti bene, poetici e non.

E invece io dico: ho scritto un'Ode alla Pimpa. Dico proprio alla Pimpa, e domani la posto. Magari fa solo ridere, ma io non ho paura. La risata è catartica, curativa come dice Nicola.


Tutti come un sol uomo, con Nicola, pieno di coraggio =)
[Modificato da Violadaprile 23/04/2015 01:54]