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FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

Quando al di qua o al di là

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    amcozza
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    00 19/03/2015 09:35
    Quando al di qua o al di là
    di quel che diciamo vita
    la mente volge e tra ambagi
    il tutto sventra e discolora
    e crudeli corrono i dettagli
    di ricordi non più legati
    al me estraneo che fui ieri
    afono scoppia un urlo in gola
    polvere fine di tristezze poi
    da tomboli di solitudine s'alza
    e un turbinio segue
    mentre occhi e bocca sigillo.
    Da incalzo di riesumare irritato
    assente al domani ignoto
    presente in un presente fatuo
    pur qualche pensiero abuso
    su lapidi di memorie e giorni
    mentre per strapiombi vado
    e greve dilegua e muore
    l'attimo inutile vissuto.
    Quanto tonfa e come s'abbuia
    l'anima a visite di altri tempi:
    nessun prodigio passato si ripete
    nulla raggia da quel che avvenne
    scampo non c'è ad ambascia di morte
    che a tempo si accompagna
    e concluso destino ammanta!
    Ricompormi ridarmi forma e volto
    nella mora dell'ombra
    è poi il compito atroce
    per rientrare in un'esistenza
    che ancor a nulla riadduce.
    Ah quando per viali solitari
    andando non incontri
    abbagli e adeschi di speranze
    e un'angoscia come maglio
    cala e ti schiaccia cuore!
    Nullificata l'agnizione
    venuta meno per anemia l'illusione
    a che vale recluso opporsi al fato?
    Ahimè merlo che chioccoli
    tra cingolo di alberi frondosi
    mai più, come te, tornerò a cantare!
  • sp3ranza
    00 20/03/2015 00:41
    Re:
    amcozza, 3/19/2015 9:35 AM:

    Quando al di qua o al di là
    di quel che diciamo vita
    la mente volge e tra ambagi
    il tutto sventra e discolora
    e crudeli corrono i dettagli
    di ricordi non più legati
    al me estraneo che fui ieri
    afono scoppia un urlo in gola
    polvere fine di tristezze poi
    da tomboli di solitudine s'alza
    e un turbinio segue
    mentre occhi e bocca sigillo.
    Da incalzo di riesumare irritato
    assente al domani ignoto
    presente in un presente fatuo
    pur qualche pensiero abuso
    su lapidi di memorie e giorni
    mentre per strapiombi vado
    e greve dilegua e muore
    l'attimo inutile vissuto.
    Quanto tonfa e come s'abbuia
    l'anima a visite di altri tempi:
    nessun prodigio passato si ripete
    nulla raggia da quel che avvenne
    scampo non c'è ad ambascia di morte
    che a tempo si accompagna
    e concluso destino ammanta!
    Ricompormi ridarmi forma e volto
    nella mora dell'ombra
    è poi il compito atroce
    per rientrare in un'esistenza
    che ancor a nulla riadduce.
    Ah quando per viali solitari
    andando non incontri
    abbagli e adeschi di speranze
    e un'angoscia come maglio
    cala e ti schiaccia cuore!
    Nullificata l'agnizione
    venuta meno per anemia l'illusione
    a che vale recluso opporsi al fato?
    Ahimè merlo che chioccoli
    tra cingolo di alberi frondosi
    mai più, come te, tornerò a cantare!



    La debbo rileggere piu' volte perche'
    ci sono parole che non conosco e poi
    mi sa quasi di linguaggio antico
    o che porta in un malinconico passato
    che sta ingoiando il presente
    sempre piu' assente di vita e di
    speranza e colmo di amarezze e ricordi
    che feriscono e si allontanano sempre piu'...

    E' tetra e mi fa paura come se avessi
    la morte dentro di te o ti stessi
    lasciando andare a qualcosa..
    Come se la tua vita fosse stata disastrata
    sconvolta da qualche evento sconvolgente
    e stai con fatica raccogliendo i cocci
    che ti feriscono le mani...
    La rileggo domani con la mente fresca
    per capirla e commentarla meglio
    modificando questo stesso commento
    con il seguito.

    Io non mi intendo di poesia, ma
    percepisco che questa e' una che
    meriterebbe un poco di attenzione
    ed a me ha toccato parecchio, mi
    ha fatto quasi male perche' mi e'
    sembrato quasi di percepire il tuo
    dolore non so' se immaginario o reale...


  • sp3ranza
    00 20/03/2015 11:37
    Re: Re:
    Volevo modificare il commento per non inserirne un'altro ma fermarmi ad uno solo per spiegare quello che mi aveva provocato lo scritto, ma noto solo ora che non e' possibile modificare perche' c'e' un limite di tempo per poterlo fare...

    Comunque a mente fresca, confermo tutto quello che ho detto anche ieri che ero parecchio lessa e non riuscivo a concentrarmi bene nella lettura ovvero, PERCEZIONE dello scritto, che va oltre le parole usate per esprimere stati d'animo con lo stile scelto dall'autore che cerca di trovare immagini che possano rappresentare quello che sente...

    Le immagini sono forti e la poesia mi ha scossa e spero che un testo di questa portata riceva apprezzamenti e commenti dato che e' migliore di frasette generiche e poco impegnative che non dovrebbero ricevere molta piu' attenzione commenti di chi invece ha davvero creato una vera opera d'arte con grande impegno e bravura che io ammiro ed a cui mi inchino pur non essendo una critica od una poetessa ma una semplice e normale lettrice che ti dice quello che sente/pensa che logicamente e' un mio parere/sentire personale...


    GRAZIE DEL TUO SUPERBO SCRITTO CHE E' STATO CAPACE DI TOCCARMI DENTRO MA COME RIPETO, CERTE PAROLE NON LE CONOSCEVO MA IMMAGINAVO IL LORO POSSIBILE SIGNIFICATO E QUESTO ANCHE PERCHE' VIVO NEGLI USA DA TANTI ANNI E TANTE PAROLE ITALIANE CHE A VOLTE TROVO NELLE POESIE/SCRITTI, NEMMENO LE CONOSCO DATO CHE NON HO UNA BUONA EDUCAZIONE SCOLASTICA.

    Spero solo che quello che tu hai scritto sia immaginario e non vero perche' mi dispiacerebbe tantissimo se queste cose tu le sentissi davvero dentro di te....


    PS: scusa il tasto del maiuscoletto incantanto..si e' incantato anche lui a leggere la tua poesia..lo hai ipnotizzato forse..non lo so...

    Ciao e buona giornata,
    buona ettura, scrittura a tutti!!!


    [Modificato da sp3ranza 20/03/2015 11:42]
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    Jos de Vie
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    00 20/03/2015 11:43
    Per atmosfera, contenuti, musicalità, lessico è sicuramente nelle mie corde.

    Ricca, fatta bene, bella, quasi perfetta.

    Mi inchino a questo componimento che mi affascina non poco. [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142874]

    Un minimo appunto (ma è proprio il pelo nell'uovo): io l'avrei sfoltita un po'.

    Tanto è ricca che, secondo me, potevi benissimo farne due poesie altrettanto belle.

    Complimenti! [SM=g27811]


    ...

    Giuseppe
  • sp3ranza
    00 20/03/2015 11:54
    Re:
    Io non toglierei invece nulla...
    quello e' il suo sentire espresso come gli ha suggeirto il cuore,
    tagliare pezzi di espressioni/sentimenti che sono emersi
    ed hanno preso vita nelle parole che li rappresentano,
    mi sembra quasi una castrazione, come tagliare
    braccia, gambe, orecchie, naso per avere una linea
    omogenea senza estremita' che invece servono secondo me
    perche' espandono il significato e ti abbracciano,
    ti fanno camminare, sentire, visualizzare emozioni...

    No, io personalmente non cambierei nulla e la poesia
    e' la rappresentazione delle essenze di un essere umano
    che sceglie il suo stile per esprimerle, e noi aspiriamo la
    sua essenza per percepire le sensazioni delle altre anime,
    non per fare gare di bravure esteriori o di poesie ridotte
    al midollo...questa mi piace cosi' come e' stata composta
    e se gli altri vogliono dare il loro parere e magari suggerire
    quali arti/pezzi vorrebbero rimuovere, magari il commento sarebbe
    piu' illuminante/utile all'autore...

    Io la vedo come un essere completo che non ha bisogno
    di castrazioni o mutilazioni...






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    Nakurisch
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    00 20/03/2015 13:13
    E' un pensiero poetico molto toccante e personale. Ogni verso è un'esperienza di vita che culmina in

    Ahimè merlo che chioccoli
    tra cingolo di alberi frondosi
    mai più, come te, tornerò a cantare!


    Bella [SM=g27817]
  • Rosy.S
    00 21/03/2015 21:43
    Sicuramente bella, certamente da sfoltire anche per me [SM=g27822]
    (ci ritornerò su) [SM=g27817]

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    simonecorrieri
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    00 22/03/2015 13:43
    Bella e densa d'amore .
    C'e' del vissuto e si capta , quindi anche autentica .
    Bravo .


    ...

    Simone Corrieri
  • Rosy.S
    00 08/04/2015 00:40
    Rosy.S, 21/03/2015 21:43:

    Sicuramente bella, certamente da sfoltire anche per me [SM=g27822]
    (ci ritornerò su) [SM=g27817]



    Mi quoto e dico: sono di parola [SM=x142846]

    Però, a furia di leggerla e rileggerla, ho imparato ad apprezzarla quasi nella sua interezza, e concordo con Nadia (sp3ranza): è una poesia molto significativa, profondissima [SM=x142873]

    Dicevo che ho capito, leggendola molte volte, il motivo per cui inizialmente mi era apparsa troppo densa, quasi mancasse il respiro nella lettura... ed ecco cosa ho fatto sul mio word:
    ho inserito qualche spazio dividendola in strofe, e tanto già mi è astato per assimilarla meglio;
    poi ho avuto l'impressione che, scompigliandone un po' la versificazione, il ritmo mi persuadesse maggiormente, quasi divenisse più moderno e più accattivante...
    Ora vorrei proporla così ad Angelo Michele Cozza, chiedendo innanzitutto scusa se mi sono permessa di osare, ma non avrei saputo spegarmi meglio se non andando direttamente alla lettura della sua poesia, i cui versi che metto in grassetto ho ammirato moltissimo; solo alcuni diciamo che non li afferro e per questo li trascuro, lasciandoli in grigio.

    Ecco qua la tua splendida poesia:

    Quando al di qua o al di là di quel che diciamo vita
    la mente volge, e tra ambagi
    il tutto sventra e discolora,
    e crudeli corrono i dettagli di ricordi
    non più legati al me estraneo che fui ieri,
    afono scoppia un urlo in gola,
    polvere fine di tristezze, poi, da tomboli
    di solitudine s'alza, e un turbinio segue
    mentre occhi e bocca sigillo.


    Da incalzo di riesumare irritato
    assente al domani ignoto
    presente in un presente fatuo
    pur qualche pensiero abuso
    su lapidi di memorie e giorni
    mentre per strapiombi vado
    e greve dilegua e muore
    l'attimo inutile vissuto.

    Quanto tonfa e come s'abbuia
    l'anima a visite di altri tempi:
    nessun prodigio passato si ripete
    nulla raggia da quel che avvenne
    scampo non c'è ad ambascia di morte

    che a tempo si accompagna
    e concluso destino ammanta!


    Ricompormi ridarmi forma e volto
    nella mora dell'ombra
    è poi il compito atroce
    per rientrare in un'esistenza
    che ancor a nulla riadduce.

    Ah quando per viali solitari andando
    non incontri abbagli e adeschi di speranze
    e un'angoscia come maglio
    cala e ti schiaccia cuore!
    Nullificata l'agnizione
    venuta meno per anemia l'illusione
    a che vale recluso opporsi al fato?

    Ahimè merlo che chioccoli
    tra cingolo di alberi frondosi
    mai più, come te, tornerò a cantare!





    Non intendo dire che i due o tre versi in grigio vadano tolti, ma magari ne cambierei la forma in qualche altro modo (non so come)...

    Colpisce quel grido soffocato nella strofa iniziale, in cui l'essere, spogliato dai ricordi del passato, quasi non si riconosce rispetto ad un tempo; ma che cos'è il presente se non il rapido passaggio del tempo in attimi che già non sono più? E che cos'è il futuro se non un'incognita che ci attende senza sapere cosa ci aspetta? Ecco che il pensiero si sofferma su "lapidi di memorie": quelle sono certezze del già vissuto, ma quanto dolorose l'averle perse, perdendo affetti, speranze di un'età più verde! Ed ecco che l'animo si rattrista, perché nulla si ripete...
    Sembra che, per quanto il Poeta cerchi di trovare forza e conforto, la fugacità dell'esistenza vinca ogni resistenza e la solitudine diventa angoscia schiacciante... Vacilla la propria identità, si perdono i colori dell'illusione, il resto è fatalità... L'essere qui ed ora non consola, i fili dell'esistenza non sono nelle nostre mani, non possiamo determinare gli eventi né programmare il futuro...
    La tristezza è l'unica nota dell'animo, a cui fa da sottofondo, contrastante, il canto di un merlo, il quale acuisce questo stato d'animo del poeta che ricorda quando anche lui, spensieratamente, cantava, ignaro di quale sarebbe stato il corso della vita futura.


    Complimenti [SM=g27811]

    (Spero di aver almeno in parte colto l'intento di questi versi).

    A rileggerti [SM=g27822]