00 17/02/2015 18:13
Labbra dai miei occhi appuntate
perché cosi siete di baci disabitate?
Vermiglie pieghe socchiuse parlatemi
una schiuma vi bagni, un tremore
per vicinanza sorriso vi dia
fatevi fuoco, madide e lucenti
carnose schiudetevi come fiore
e eccitate pronunciate il mio nome
lacerate i silenzi che portate in voi
fine siate di un desiderio di baciare
ardente tangibile e bramoso!
Ad un avvicinamento un compenso offrite,
non siate infedeli in una guerra di paure:
non vi è minaccia ma desiderio di fusione
in una sfera colma di mistero
nel tempo e nello spazio sospesa;
non isolatemi nella mia identità
non appassite come ultime foglie sul ramo.
Non so nulla di voi
non conosco le ricompense
che rilasciate a chi vi raggiunge
quando ostili non siete
e ad altre labbra vi attaccate!
E' in fondo al cuore che risiede
lo slancio che vi reclama:
slancio non passeggero e fugace
ma persistenza di sentimento
ragione ed esultanza piena
che concepibile vuole farsi
in un coronamento di essere.
Oh splendete, luccicate, addolcite
desiderate di appartenere a chi vi attende,
mutate i vostri orli vellutati,
senza rossetto non impallidite
ma rosseggiate e progredite di amore
per raggiungermi e farmi immortale:
vivente io sia vissuto su voi
in una vita che muore e scompare.
Senza contatto non vi è fonte vitale
ma lesioni di solitudini e malinconie
reiterazione di voglia di morire
trasloco nel nulla e nel vano!
Labbra non mi sfiorate appena
ma soffocatemi di vita!