00 28/01/2015 12:49
Caverne uterine riempite ad eco
mi rimane il colmarle a nulla
- di esistenza ne sono maldestra -

l'abbaglio di una percossa benvoluta
scaraventata sul pavimento dell'eterno,
nutrirmi per sfamare i morsi
anzichè fraintendersi di germogli

Inopportuna alla replica

Speranze a velcro tra le tempie
impastate di lucido accadere
abbottono i rantoli alla cintura
che se frano non inchiodino lo strascico

Sì, strascico

di solchi in divenire fossati
vecchie raccolte di unghie indigeste.
Ecco quel vuoto che rimboba uomo
ed io, di donna, cosa avanzo?

Un fianco smunto di infetta degenza,
il suo parlare di reflussi pasteggiati

- una voragine di bruchi appesi -.