00 24/01/2015 19:20


Ricordo di quelle mani
rapide carezze callose,
tremanti e austere,
erano mani di fatica dura,
segnate da cicatrici, tozze e pesanti,
narranti storie di privazioni,
di giorni di calcina e di mattoni,
di pane e companatico e niente vino.
Mani dure, poco propense al gioco.
Me le ricordo
posate sul tavolo, la sera,
stanche e sfatte,
poggiate sul legno,
quasi a riflettere sulla giornata passata,
poi sul nuovo giorno a venire.
Le ricordo così come le vedevo,
ma non le ho mai tenute nelle mie,
forse per timore, rispetto, non so
ed ora rimpiango
di non averle strette il giorno
che quelle mani, sbiancate,
erano immobili su letto di morte,
finalmente acquietate...


...

Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi.
(James Dean