00 22/01/2015 09:14
La luce che mi guida nel cammino
ammanta la mia vita di poesia,
mi chiedo se è soltanto un’alchimia
o se è un disegno buono del Destino.

Ripenso a quando tu non eri mia
e quando, già al chiarore del mattino,
mi ribellavo come un ragazzino
inquieto nella sua malinconia.

Oriento la mia barca navigata
puntando verso questa luna argento,
euforica ti stringi forte a me.

Risuona come in una serenata
tutta la melodia di un sentimento…
e tu, che mi sorridi, sai cos’è.


PS: L’acrostico – un settenario che può essere letto come l’ultimo verso del sonetto – è la chiave del sonetto stesso.