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SI CHIAMAVA ABELE IL DESTRO

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    cripaf
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    Registrato il: 26/11/2010
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    00 15/01/2015 09:40
    Non chiedermi il senso.
    Ci sono colpi di mitraglia che m'inseguono
    ed io ho nascosto il petto ai figli

    buchi volano su di me
    hanno denti
    spalle
    disciplina gesuita:
    mi appartiene la calma del fiotto rosso

    -ora so la schiettezza di un cent
    che perde sul mucchio di oro-

    non è il freddo a nuocere al carapece morto
    è lo scoglio....
    con la violenza di chi vince la partita di odio

    sopravvivere è solo questione di durezza
    il senso del non dire scuoia la carne
    ed il vento...il vento ha morsi di lupo.



    La zattera parte ad ogni ora
    non c'è la pazzia dei granchi a frenare
    e la tribù dei tentacoli ha messo piede in un ufficio di teschi

    inchioda la morte una piuma sull'ala
    volerà nel giallo trifoglio
    uno dopo l'altro riprenderanno i fiati
    le penne
    i becchi
    le zampe
    il gusto dell'aria tersa
    persino le colline celebreranno col fiore di nardo
    forse.



    Il sogno morto per ordinanza
    il sogno lacerato per mano d'Euclide
    il sogno non c'entra con le bocche degli uomini
    è colpa del secchio che non sa raccogliere acqua
    dal pozzo arido

    anche i cani adesso fissano il disamore al letto nuziale
    il calendario inalbera pretese di moglie
    ha dignità di vergine la modella

    nessun sogno ha familiarità con l'alba
    le pupille sono indipendenti dagli occhi
    se ne vanno su e giù come Soli sull'orizzonte
    persino un braccio riconosce di aver torto sull'altro

    si chiamava Abele il destro
    sogna di stare in un ginocchio
    ora che bisogna alzare la vela
    e non lasciare il timone agli scorpioni.

    (A R.S.)
    [Modificato da cripaf 15/01/2015 10:00]
  • Rosy.S
    00 16/01/2015 10:17
    Se ne intuisco giustamente il senso... è bellissima, anche se alcune metafore sono difficili per me (ma la sto leggendo in un ritaglio della mia mattinata casalinga per la prima volta e mi ci soffermerò in altro momento), però come sempre succede in prima lettura, ci sono versi che mi sento a pelle, che mi fanno sentire bene anche se mi sento male. L'importante, è che non mi sento sola.
    GRAZIE.
    R. S.

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