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da Vagiti
2 agosto 2000


D'oscuro si è velato l'occidente,
da eteree e cupe montagne
ad un terso cielo appese
cascate d'acqua e ghiaccio
crollano sulla pianura.
Una nera tromba d'aria
veloce vortica,
ogni pianta falcia,
in alto solleva e giù sbatte
rovescia, rompe, spacca.
Nell'aria, d'angoscia intrisa,
presagio di sventura,
paura della morte.
Impotente il fato aspetto.

Di colpo un silente sconquasso
le nubi sventra,
e di sole una rossa fiammata
penetra e tutto avvampa.
La coltre ora d'arancio tinta
sfuma in pulsanti cumuli dorati.
Laggiù cascatelle scintillano
ed il vortice è crollato.
A terra in oro puro mutano
le cime del granoturco.
Ed infine, ad effetto speciale,
all'orizzonte sorgono,
stupendi ed imponenti,
ben due arcobaleni iridescenti.
[Modificato da RedazioneDiFiori 16/03/2014 17:51]


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