Ombra

Sono come un’ombra

Che dirada dileguando dai Tuoi passi:

Il Tuo corpo è il mio universo,

Cadendo

Mi ritrovo Perso;




Il gioco di rimandi del Tuo nome

Tratteggia fra i confini del deserto

- tutto in un trascendersi e

Traudirsi, ammutolito -

Il mio sogno che di Te non è finito.







...mi rendo conto di quanto possa risultare "disarmonica" questa poesia; proverò comunque a sottoporla al vostro giudizio, magari potete darmi qualche consiglio!
La scelta di non mantenere una metrica lineare è ben precisa; purtroppo, proprio per "l'andatura" che avrei in mente la seconda strofa è troppo densa, forse troppo prolissa, ma non riesco a snellirla senza impoverirla...so che è un pò "oscura", però vorrei che rimanesse così, più che altro perchè secondo me la sua bellezza (se di bellezza si può parlare!) sta proprio nella sua "opacità"...
ditemi voi...

Benvenuto da queste parti. Non conosco il greco, quindi la tua identità resterà un segreto e forse è meglio così.
Per me il testo è molto ben ritmato, forse trauidirsi avrebbe bisogno di una spiegazione ( è una licenza poetica, un neologismo?)
Un consiglio: non cambiare il tuo stile, resta quello che sei, è questo, diciamo, il tuo "marchio di fabbrica"

grazie del benvenuto!
"Traudito" sarebbe il participio passato di "traudire", è un termine talvolta usato in poesia (Montale ad es. ne fa spesso uso), che dà l'idea di una percezione un pò informe, appena intuita, non ancora chiara...un pò come "intravedere", per capirci...per il resto ti ringrazio!