Tra le onde e le reti ancora da tirare
oltre il fremito del vento si sente un richiamo,
mettono i brividi le urla nel buio mattino
quando il caffè ci deve ancora svegliare
e vedere, tra le boe e le reti, ragni umani
appesi con le residue forze
ormai resi maschere cianotiche dal mare.
Al rientro nel porto le reti son vuote
sdraiati dei corpi freddi e vivi
insieme ad altri dell'anima rapiti
dormono sul ponte indistinguibili
Ho stretto mani nere come tentacoli
trascinato la disperazione
fuori dal gelido abbraccio del mare
sentito il dolore in lingue sconosciute
e gli ultimi respiri gorgogliare
Farà meno male per oggi la rete vuota.
ventriloquo del silenzio
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