00 19/10/2013 20:01
P.S. E' di qualche tempo fa, mi è capitata tra le mani e mi ha fatto sorridere, spero che faccia lo stesso effetto anche ad altri...

Dopo una settimana di assenza, ripasso sempre nella mente se in dispensa è rimasto qualcosa di commestibile, in particolar modo se il ritorno cade di domenica.
Quando ci si rende conto che oltre alla razione K, costituita dalle solite scatolette, altro in dispensa non esiste, non resta che provvedere. Io, che per un piatto di pasta rinuncio volentieri a tutto quello che segue fino all’ammazzacaffè, cerco di unire il pratico al dilettevole. E cosa c’è di più veloce e appetitoso di un bel piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino? E’ il massimo del gusto e della praticità, è il rapporto perfetto qualità prezzo come direbbe qualcuno di governativa erre moscia.
Gli ingredienti sono semplici e basici.
Spaghetti? Presenti!
Aglio olio peperoncini? Presenti!
Poi, naturalmente, acqua e sale. Già il sale. Quello finito, quello che avrei dovuto comprare ancor prima di partire. Per fortuna lungo la strada del ritorno c’è un enorme centro commerciale aperto anche alla domenica.
Mi fermo un attimo, compro tutti i sali che mi servono e via verso il mio frugale, ma delizioso pranzo. Penso ed entro.
Un’orgia di luci e di gente, che nemmeno al concerto del primo maggio a Roma o in spiaggia a Cesenatico il 15 d’agosto. Mi sorge spontaneo il pensiero, che quelli che dicono di fare la canonica gita fuori porta in realtà convergano tutti nei centri commerciali, attirati da ammoniache profumate alla pesca, yogurt stimolabagnosalvarterie e cassoni pieni di miraggi tutto a 1 euro cammello compreso?
Pazienza, chi è causa del suo mal… Mi rassegno e mi inoltro, non munendomi nemmeno del cestello, tanto devo acquistare solo del sale.
Orientarsi nelle corsie che si aprono, si incrociano tra isole pedonali di cestoni con offerte speciali
è un’impresa che metterebbe in difficoltà anche un cane da tartufi. Io suggerirei un carrello corredato da navigatore satellitare “ Sempre dritto lungo via dei Detersivi, poi a destra per viale Risopasta, dopo piazza delle Acque Minerali gira a sinistra per via Zuccherocaffè e sei di fronte al sale”
Ecco fatto, tutto sarebbe più semplice e piacevole.
Invece sono smarrito, circondato da una fiumana di gente e mi pare che tutti, ma proprio tutti, sappiano cosa fare e dove andare, mentre io sono il solo che non sa nemmeno dove guardare e se non avessi paura di essere scambiato per un maniaco, sarei disposto a fermare la prima signora dallo sguardo sicuro da casalinga di Voghera e dirle – Guardi le pago due etti di prosciutto o se preferisce di culatello, ma per favore lei che sa, mi dica dove sta il sale-
Ma in questi tempi di respingimenti non vorrei correre il rischio di ritrovarmi in Libia, visto che poi abito sulla sponda destra del Po: quella sbagliata.
Allora cerco un addetto, un commesso, mi andrebbe bene anche una guardia svizzera, ma sembra proprio non esserci nessuno, fino a quando il mio occhio da campagnolo, abituato alle sfumature della natura, riesce ad individuare l’omino in questione mimetizzato tra il carrello dei fiori di stagione e le offerte speciali dei pannoloni per la diuresi notturna.
Per esperienza so già, che quando il soggetto si vede smascherato di solito ha due tipi di reazione. O un sussulto colpevole, tipo bambino colto sul fatto con un dito nella marmellata e un altro nel naso o l’atteggiamento sostenuto di quello che i destini del mondo dipendono da lui e non ha tempo per le tue baggianate. Comunque sia, la risposta è sempre quella di rivolgersi ad un fantomatico responsabile del settore, che naturalmente nessuno sa dove sia e per il quale occorre un atto di fede per credere che esista veramente. Allora non resta che riprendere il percorso, sperando prima o poi in un incontro del tipo – Dr. Salt, I presume?.
Ma dico io, re Salomone possedeva miniere di sale, esisteva una via del sale e per il sale sono state anche combattute guerre. Possibile non mettere in bella evidenza questo prezioso e indispensabile elemento?
Mi affido all’affermazione d’antica saggezza popolare che per trovare una cosa è indispensabile non cercarla e mi lascio trascinare dalla corrente ovunque vada. Per almeno un’ora naufrago dai nanetti da giardino all’assaggio del caffé, passando attraverso cosmetici, salse varie, utensili da bricolage, per arrivare al paese dei formaggi. Fino a quando ubriaco d’essenze e d’odori al punto di non distinguere il profumo di un prosciutto da quello di un ammorbidente, giungo alla cassa e mi metto in coda.
Fateci caso, i momenti passati in coda, attendendo il proprio turno, sono sempre spesi all’osservazione di chi sta avanti a noi e a volte si trovano soggetti che stupiscono perfino la fantasia. Come quello che sembra uscito da un ramadam di 18 mesi, tanto che deve aprire la confezione dei biscotti e mangiarli davanti alla cassiera, mentre paga con la bocca piena, spruzzando di briciole e saliva tutto quello che sta nel raggio di un metro o l’altro che sfodera un portafoglio con una decina di tasche e altrettante carte di credito delle quali solo l’ultima è buona, facendo perdere almeno 10 minuti per provarle tutte.
Ma può capitare di peggio.
-Per favore, mi fa passare?-
Come si fa a dire di no a due occhioni languidi, che ti illudono sul tuo antico fascino e che in mano hanno solo una lattina di Coca e un pacchetto di assorbenti alla seta?
Nemmeno il tempo di contare fino a 10 e di finire il percorso che dalle gambe risale ad altre e più consistenti linee che irrompe l’energumeno. Testa rasata e tatuaggi alla Braccio di Ferro, carico all’inverosimile di tutto ciò che potrebbe servire a un party di cavalleria mongola.
-E’ con me!- Recita lei dolce e suadente
Lui, il baluba, lascia cadere sul nastro trasportatore tutte le sue masserizie e con voce da primate che ha appena scoperto la posizione eretta esclama -Prendo anche questo!-
Sventolando sotto gli occhi della cassiera una confezione di profilattici intitolati Nulla.
Delle donne non ho mai capito molto e delle pasionarie sostenitrici della Bella e la Bestia ancora meno. Credo che ormai mi dovrò rassegnare.
Finalmente arriva il mio turno e appoggio tutto quello che ho razziato nella mia scorribanda consumistica: fazzolettini di carta profumati al mentolo, una maxi confezione di pennarelli neri punta extrafine vinci una Ferrari, una lampada da giardino a batteria solare, un antifurto interno da finestra, un set completo di chiavi inglesi e dulcis in fundo un’offerta paghi 2 compri 3 di bagnoschiuma ai sapori caraibici.
Pago, ansioso di andarmene.
Il sale accidenti!
Non l’ho trovato e l’ho scordato lungo i gironi infernali di questa cittadella del benessere, ma in quella bolgia non ci torno.
Oggi razione K e domani è un altro giorno, come dice Rossella.