00 17/01/2013 08:53
Una poesia per te, amore mio
che ti fermasti ad una stazione sconosciuta
per prendere un treno forse più lieve.
Lasciando le nostre mani
contratte dalla paura
ci guardasti con occhi buoni
mentre volava dalle tue labbra
un tenero saluto in punta di dita.
Il tuo posto oggi è così vuoto
la tua assenza così dolorosa.
Una poesia per te: un canto alla vita,
al nostro breve viaggio
tra paesi e città, tra strade e case
e alle nostre stive colme di tesori.
Un canto alla tua bellezza
ai tuoi occhi spine del desiderio
che amai, che baciai,
alla costellazione dei nei
che esplorai in un pieno di luce
e di candele accese
e al candore della tua pelle
che nessun sole potè
annegare in un caffelatte.
Un canto alla tua fragilità
di donna e alla tenerezza d'amante
a all'amore senza misura
per i tuoi figli, i nostri.
Non sono più al tuo fianco
ora che volasti nel più terso cielo di Ferrara.
Abbiamo smarrito le chiavi di casa
e la strada non sa dove andare,
lacrime calde pendono alle finestre
e le tendine arancio, le tue,
si sono messe a lutto.
Nessuna scorciatoia di lacrime
sa trapiantare questi giorni
che ci manchi, che mi manchi.
Che faccio in questo labirinto
ora che tagliasti il filo
e vivere ha la voce di un insulto?
Che faccio in queste vie gelate
che appesantiscono il cuore?
Io, il tuo amante, sto ancora
dietro il portone
ad aspettare il tuo invito..
Io, il tuo compagno, raccolgo carponi
i mille pezzi dello specchio,
che mi è caduto dalle mani.
Che faccio in questo labirinto
con uno zaino pesante
con le tue ceneri ancora calde
mentre franano le montagne?
Oggi porto te in dono amore mio
a coloro che ti amarono,
lo consegno alla tua casa
e alla terra dove vedesti la luce.
Perdonaci, se non siano stati
all'altezza del tuo amore
perdonami se non riesco
a ritessere il tempo e riportarti
a casa come quel giorno
in cui ti offristi a me teneramente
scambiando fiducia con fiducia
amore con amore.