lettera ad Amico

Ehi amico mio è molto che sei sveglio? sai qui hanno chiesto a Dio di lasciare un segno.. un segno vero! e allora siamo tutti ad aspettare.. chissà..
ma tanto lo sai bene anche tu, l'uomo fa così alza la testa sputa e appena gli ricade punta un dito verso il cielo.. basta aprire i giornali o la bocca di qualcuno
che poi sono i pensieri del mondo per capire che qui non è gira più una giusta.. e forse i maya hanno ragione, forse i maya sono Dio, o forse i maya avranno torto
e un Dio neanche esiste.. io caro amico sai che ti dico? non mi dispiacerebbe affatto se il mondo finisse, qui non preoccupa nessuno perchè nulla è certo..
e c'è chi fà l'eroe quando c'è il sole perchè quando è giorno alla gente piace ascoltare un'occasione te la da sempre.. il problema è che non ti da il tempo di finire.. e poi non dorme sul cuscino perchè passano le notti a pregare perdoni..
tu lasciali fare.. che ne sanno loro, che ne sanno loro di cosa significa non sapere come si dorme, di non sapere come si fa a pensare a pensieri.. giusti..
normali.. di non sapere come si fa ad amare, di non sapere come si fa ad essere felici o almeno tristi.. il coraggio viene da una mancanza di paura.. e per non avere
paura bisogna che si provi pura apatia.. ma per non provare un'ombra di patos bisogna aver sofferto troppo, più di quanto la morte possa far paura, così da non
provarla più per lei.. ma non perchè sei un'eroe.. ma perchè sei già morto dentro..
che succeda dunque! così non devo aspettare la verità.. c'è qualcos altro dopo? io qui non è che ci sto granchè bene, e per come ho vissuto.. dillà starò peggio..
ma va bene.. sapevo a cosa andavo incontro.. d'altronde la mia vita non l ho scelta io.. me l hanno imposta e tu amico mio sai quato io sia codardo a combattere..
in fondo tra miliardi di generazioni noi siamo quelli che si sono visti in diretta la grande fine del mondo.. saremo o delle celebrità o dei nonni
ma io qui non ci voglio più stare.. sono esausto sai?
voglio partire, ma non voglio camminare sapendo che se andrò dritto prima o poi tornerò al punto di partenza.. il mondo è stretto, guardati intorno.. cazzo
c'è chi soffre più di me.. e già da quando ha iniziato a vivere che ha imparato a sopravvivere.. quanto male ha l'uomo? e quanto ne fa per non averne più?
la mia donna mi ha lasciato amico.. in mezzo a questa merda.. mi ci ha spinto dentro e mentre si allontanava continuava a gridarmi: "ti sarò sempre accanto"..
che cazzo significa? anche tu non hai risposta eh? beh guardati intorno amico mio.. basta saperla leggere..

Ciao Denny, ho riletto più volte questa "lettera ad Amico" e, a parte le parolacce dettate dallo sconforto del momento, credo che quel tuo "amico" dovrebbe leggere quella bellissima riga che ha scritto Gaspy ("L'oceano").

"... il coraggio viene da una mancanza di paura.. e per non avere
paura bisogna che si provi pura apatia.. ma per non provare un'ombra di patos bisogna aver sofferto troppo, più di quanto la morte possa far paura, così da non
provarla più per lei.. ma non perchè sei un'eroe.. ma perchè sei già morto dentro.. "

La rivedo così, Denny:

Il coraggio arriva da una consapevolezza di paure, timori, errori commessi e subiti. Il coraggio lo si trova superando l'apatia, perchè è proprio l'apatia che fa morire dentro.
E il pathos... quello lo si trova in ogni sorriso, in ogni lacrima versata, nei gesti quotidiani e nell'amore che bisogna avere anche nei confronti di sè stessi.

Auguro a te (e al tuo amico) un sincero buon Natale,


Gio