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leggendo il libro
l'albero dei mille anni
ho pianto per me e per te.
non traduco i sentimenti,no,
quelli quando avanzano
si creano un loro spazio
e solo quello che vogliono.
ma ho pianto per te
empaticamente
era come averti
realmente accanto
che mi raccontavi.
vederti dal vero
con tutto il tuo dolore,
la tua paura
la frustrazione.
e la morte c'era
pronta e vuota.
eppure luccicava
nel fondo di quella lacrima,
eliminata velocemente
con la manica
per non farla scivolare oltre la guancia,
e luccicava energica
quella fata
che ha dato alla vita
l'impronta.
io non so perchè ogni volta
che sento dal fuori
mi sembra di esserci la dentro,
come un parente prossimo.
e forse anche di più.
(metto parentesi,si ha più paura
quando l'orco s'avvicina
furioso e spacca la porta della tua casa
e tu non ricordi più
il calore che sfugge
e va con il vento fuori,no
tu ti fermi gelato
al freddo e lui t'invade tutto.chiusa parentesi).
sono povero io,
e per ogni parola che dal tuo libro esce
e si deposita,prima nei miei occhi,
e poi m'aggancia
pensieri e cuore,
io arretro al racconto,
sento che il vento mi pungola
a seguire una nuvola
che non si ferma per molto
nel cielo azzurro.
sono persa,
cosi sorrido distratta
ad un merlo
che ha trovato
nell'erba ancora verde
di questo tardo autunno
qualcosa per cibarsi.
vaneggio felice,
ma la parola cibo
mi riporta alla serpe
e all'inganno,
e ritorno a te,
agli albori
e ai dubbi di questo universo
che ci rimpicciolisce
dentro un nero buco
ci cui si vuole vedere il fondo e poi la luce.
in un singulto
io mi sono fermata
su te,mettendo
il risvolto della copertina
tra le piaghe del tuo libro
per non sciuparlo
con una orecchia,
per scriverti questo verso cosi prosastico,
che serve a me per toccare
di nuovo con il dito
la sostanza di un foglio.
ma ti dico,adesso che ho la foga
e asciutto il ciglio che
riprendo
a rileggerti per me
e non solo,
per conoscere il tuo cammino sconnesso
a anche per raccogliere quel sasso
e metterlo sul mio
e farne giaciglio nel percorso.
conoscendomi,so che sarà
ancora una volta umido l'occhio
ma per te e per me sarà nata
una nuova stella in sintonia
per entrare in quella trapuntata volta
di luminose fiammelle
che appartiene
anche quando fisicamente
da qui ci si perde,a tutti quanti
per sempre,protetti al fine
in quella carezza
la più lieve e infinita.