Sinfonia selvaggia
Brillan le nottiluche a mille a mille
Nell’ immensità del mar della vita
Sono le lacrime della realtà già avita
Che piovono giù dal ciel come scintille.
Un bimbo sta morendo per inedia,
e un altro ch’ ha perduto la sua mamma,
la donna al capezzal: vive il suo dramma!
Il lavor perso: per l’ uomo è la tragedia!
Un cuore infranto: la disperazione.
Giovine è l’ uom costretto su una sedia-
Il frutto d’una vita l’ acqua assedia
chi tutto ha perso dentro all’ alluvione..
Ma le lacrime non son sol di dolore.
Di gloria, gioia e prova di emozione,
esse non sono il frutto d’ un copione
d’ognuno il vero succo del suo cuore
Sulle gote raggianti della sposa
Quand’essa dice si al suo amante
con un tremor di ciglia accattivante;
son gocce di rugiada sulla rosa.
Quando nella natura trilla aurora
Uno stormir di luci e suon d’incanto,
ti vien agli occhi ben spontaneo un pianto,
e infinita vorresti fosse l’ ora.
Nell’ ammirar l’ arte od il creato
scendono pian le lacrime sul viso
perché ti senti come in paradiso
e vedi quanto l’ uomo è fortunato
Pioggia di lacrime, emozion del cuore,
susseguonsi nell’ alma con cadenza
purifican dell’ uomo l’ esistenza,
stille di gioia, stille di dolore.
Gaspy
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