terry schiavo

PinKpInGu
00venerdì 25 marzo 2005 23:07
Per voi è giusto farla morire?

Per me si... perchè comunque 15 anni in quelle condizioni devono essere terribili, anzi non avrebbero dovuto tenerla in vita per cosi tanto...
Penso che il marito sia un uomo molto coraggioso e forte per la decisione che ha preso.
Io non sono d'accordo con i genitori... che, secondo me, secondo me non si rendono conto che tenere in vita una persona già morta è una cosa orribile... disumana!
Penso che ormai Terry Schiavo sia morta... e sinceramente ne sono felice... perchè pensare alla condizione che hanno tenuto quella donna mi fa venire i brividi!!
Avrebbe dovuto morire 15 anni fa... e l'hanno tenuta in vita solo per il volere dei genitori.. Che cosa orribile.


[Modificato da fiordineve 26/03/2005 3.19]

fiordineve
00sabato 26 marzo 2005 03:28

Scusa era troppo farcita di errori e di parole come fosse un sms.

La decisione dei genitori di dover fate tutto il possibile per la figlia è ammirevole; quando avrai TU dei figlioli saprai che nulla è impossibile per tuo figlio.
Il marito, eroe come lo hai chiamato tu, si è già rifatto una vita; qui l'innocente è Terry.

Fino ad ora è stata mantenuta viva grazie alle macchine, staccandole sta ancora lottando; comprendo quanto sia difficile questa decisione, quanto faccia soffrire chi, per anni, ha combattuto con lei; il padre e la madre avevano, almeno, quella speranza; ora mancherà loro pure quella.
Che ne sappiamo noi cosa passa nella mente di una persona in coma irreversibile o del dolore di chi le è accanto?

Certo, in un paese dove vige la pena di morte, troppo baccano attorno a questa miseria umana e alla sofferenza.

Contraria per i miei principi all'eutanasia mai farei staccare il respiratore a chiunque dei miei familiari, ricordando ciò che è successo a mio nonno Giovanni.
Era morto, clinicamente, era a casa, gli avevano da poco inserito due bypass, appena si spegneva (nel senso di morire) il congegno lo faceva sussultare e il polso ripartiva.
Chi avrebbe avuto il coraggio di aprire per levargli le pile?
Non certo il medico curante, non certo i miei genitori; hanno atteso, abbiamo atteso, una settimana e già era sepolto.
E' nelle mani di Dio la vita.
Cobite
00sabato 26 marzo 2005 07:32


"Per voi è giusto farla morire?"

Questa domanda nel caso di Terry , secondo me, è sbagliata.
In questo caso non si tratta di "farla morire" che sarebbe "eutanasia", ma di "lasciarla morire" senza l'intervento umano, ovvero di smettere un "accanimento terapeutico" che dura da 15 anni.
Il marito dice che lei non avrebbe voluto vivere a quelle condizioni, i suoi genitori dicono che non ha mai espresso questo parere. Sembra (sembra perchè noi sappiamo solo cose riferite) che alcuni medici la diano per incosciente ed insensibile e altri la dicono con minima coscienza.
Se incosciente ed insensibile allora si tratta di un corpo con meno capacità percetive di un vegetale, e mi chiedo se è dignitosa una vita simile e se veramente il naturale amore dei genitori in questo caso non sia diventato "accanimento terapeutico".
Personalmente penso che in cuore ognuno di noi pensi che lasciarla morire dignitosamente sarebbe la cosa migliore, penso anche che quel consenso sarebbe un atto d’amore a cui serve un coraggio ancora più grande di farla vivere artificialmente, ma penso anche che difficilmente un genitore riuscirebbe a staccare personalmente la spina.
Ben ha fatto il marito e ben hanno fatto i giudici, avrebbero dovuto farlo prima, molto prima e Terry come esempio ci insegna che le lentezze burocratiche a volte sono incivili.

Ora, secondo me, su Terry dovrebbero essere spenti i riflettori e lasciata morire in pace.
Una sola notizia aspetto ancora, quella dell’avvenuta morte naturale.

Un abbraccio

Giancarlo cobite

PinKpInGu
00sabato 26 marzo 2005 09:59
Usa - Giudice federale: non alimentare Terry Schiavo
Il giudice federale di Tampa James Whittemore ha deciso che non venga reinserito il tubo che alimenta Terry Schiavo, la donna che dal 1990 sopravvive in uno stato vegetativo. Il giudice ha così respinto la richiesta dei genitori della Schiavo
WASHINGTON - Il giudice federale di Tampa James Whittemore ha deciso che non venga reinserito il tubo che alimenta Terry Schiavo, la donna che dal 1990 sopravvive in uno stato vegetativo. Il giudice ha così respinto la richiesta dei genitori della Schiavo, che, sulla base di una legge approvata d’urgenza dal Congresso, avevano chiesto di rovesciare precedenti decisioni dei magistrati della Florida.
La Schiavo è senza alimentazione dalle 13:00 locali, le 19:00 italiane, di venerdì. I genitori hanno ancora la possibilità di ricorrere in appello contro la decisione di Whittemore.
TERRI, PER MEDICI RECUPERO IMPOSSIBILE
Se il caso di Terri Schiavo divide negli Stati Uniti la politica e l’opinione pubblica, i medici sono - praticamente - concordi: sono poche le speranze che la donna di 41 anni, da 15 in uno stato vegetativo permanente, possa riprendersi.
I neurologi ridimensionano le affermazioni dei familiari di Terri, che ne colgono reazioni e risposte ai loro stimoli e che parlano di sorrisi ed emozioni. Si tratterebbe di un’interpretazione di movimenti involontari.
Gli specialisti concordano nel dire che, anche se dovesse essere ripristinata l’alimentazione a Terri, «chi è in uno stato vegetativo permanente non potrà mai uscire dalla condizione di incoscienza», come si legge nell’ultima guida sullo stato vegetativo permanente dell’Accademia americana di neurologia.
Il tempo massimo di stato vegetativo da cui s’è registrato un ritorno alla coscienza è stato di tre mesi, mentre, per la Schiavo, sono passati 15 anni.
Se Bob Schindler, il padre della donna, sostiene che Terri «ci ha detto che è ancora con noi», i medici, intervistati dai media americani, concordano nell’affermare che i movimenti del corpo della donna, «sono reazioni di riflesso fatte incoscientemente» - parole del professore di neurologia dell’Università di Glasgow, Bryan Jennett -.
James Bernat, professore di neurologia del centro medico della Dartmouth University di Hanover, nel New Hampshire, rileva che «è di conforto per le famiglie credere che i loro cari siano ancora coscienti dei loro movimenti, del battito delle palpebre, di un sorriso».
In realtà, aggiunge Bernat, «se ci fosse un movimento che desse una speranza di volontarietà, i medici chiederebbero al paziente di ripeterlo più volte, gli farebbero domande, gli mostrerebbero fotografie o immagini». Invece, nel caso della Schiavo, «non esistono risultati positivi che possano dare qualche speranza».
Il dottor Lawrence Schneiderman, specialista di bioetica all’Università della California di San Diego, ricorda: «Basta rimanere per 4-6 minuti senza ossigeno per distruggere la corteccia cerebrale», come avvenne, appunto, a Terri il 25 febbraio 1990.
«Il resto del cervello - aggiunge il professore che trasmise un parere in tal senso alla Corte, nella fase di giudizio sulla richiesta di rimuovere il tubo d’alimentazione presentata da Michael Schiavo, il marito di Terri -, e in particolare il telencefalo, la regione anteriore, può sopravvivere senza ossigeno anche venti minuti».
Ma è la corteccia cerebrale che «costituisce la nostra personalità, chi siamo, come pensiamo, e che ci dà la possibilità di vedere, sentire, provare emozioni ed esperienze». Tutte cose che, per il professore e i suoi colleghi, Terri non ha più, nè potrà più recuperare.

Mi sembra ovvio che nella sua vita terry non abbia mai espresso un parere su una cosa del genere..di solito le persone non pensano che da un momento all'altro finiranno in coma.Comunque a parte questo sono passati 15 anni..Il marito si è GIA rifatto1 vita??? eh meno male che il marito si è rifatto una vita..di sicuro meglio che passare 15 anni sperando nel risveglio di una persona che non si risveglierà mai!Il giudice ha deciso di lasciarla morire(hai ragione cobite ;D)..e secondo me ha fatto la cosa giusta.Io non ho figli, ma se al posto di terry ci fosse mia nonna o mia mamma o chiunque mio parente passati i 3 mesi in cui si spera il risveglio opterei per staccare la spina..non perchè sia un'insensibile ma perchè immaginerei me stessa a passare 15 anni in stato incosciente o semicosciente senza poter parlare muovermi..e forse neanche pensare!!Terry era una morta tenuta in vita!!E' diverso dal bay pass(o come si scrive)..i bay pass li ha anche mia nonna..ne ha 6..però riesce a condurre una vita normale..può parlare, mangiare da sola,uscire,lavarsi..può fare praticamente tutto da sola..terry non poteva far nulla!!Neanke pensare..è diverso.

Ah..io non credo in Dio..quindi per me quell'affermazione non ha significato.:)

[Modificato da PinKpInGu 26/03/2005 10.02]

Lorymcneel
00sabato 26 marzo 2005 14:52
E' una discussione certamente diffivile poichè tocca il credo più profondo di ciascuno.
Vorrei esprime re anche il mio punto di vista prima generale e poi particolare, sarò certamente in contraddizione con alcuni di voi ma non è per fare polemica che rispondo, solo semplicemente ed umilmente per dare il mio pensiero, creta che la verità assoluta su un problema del genere non esiste.
Personalmente penso che MAI, mai per nessun motivo dovrebbe essere perpetrato un accanimento terapeutico, che ciascun essere vivente abbia il diritto alla dignità oltre che alla vita. Attaccare ad una macchina per 15 anni un essere che vegeta non è amore, non è pietà, ma alto egoismo( ripeto è solamente il mio punto di vista). Se la vita è veramente nelle mani di Dio allora usare una macchian per tutto questo tempo è addirittura contro i suoi naturali voleri, è contro natura.
Non voglio ergermi a giudice della vicenda poichè è vero, nessuno sa cosa passa per la mente di un genitore in quelle condizioni, il pensare è assolutamente soggettivo, come il credere. Io personalmente mai avrei fatto una cosa del genere per una persona amata, mai. Estremista nei miei pensieri sono addirittura convinta che per le persone che amo di più ... potrei amarle tanto da accettare la loro morte,da accettare l'eutanasia. Non mi è mai capitato di dover fare una scelta del genere, ma con una persona che ho amato moltissimo e che non c'è più ....beh, lei aveva un desiderio e se non fosse morta prima che potessi organizzarmi per soddisfarlo lo avrei fatto, anche sapendo che nel soddisfarla potevo vedermela morire tra le braccia. Non si sarebbe trattato di eutanasia ma di accettare di vederla vivere con un rischio anzi con la certezza di abbreviarle il tempo.
Certa che sia un atto d'amore dare la morte quando non c'è più dignità alcuna, quando è solo dolore, nel mio pensiero è lecita l'autanasia, criminale l'accanimento terapeutico.

Nella fattispecie dunque non l'avrei attaccata alle macchine 15 anni or sono, avrei davvero lasciato fare a Dio, conoscendo poco e male la storia e con una considerazione che mio marito, medico ha fatto: "strano, vista così non sembra in coma irreversibile, sembra più in un lento recupero da un trauma, ... ma in fondo l'ho vista solo al telegiornale..."
debona
00sabato 26 marzo 2005 15:09
La vita e' nelle mani di Dio e, quindi, proprio chi crede veramente in questo dovrebbe lasciare a Dio il compito di decidere della morte di qualcuno e non alle macchine. L'accanimento terapeutico.. e' sempre un atto crudele quando non esistono possibilita' di miglioramento o di recupero (anche parziale). Capisco i genitori ed ammiro il marito perche' dimostra coraggio nell'affrontare tutte le critiche che sono sorte al riguardo. IO penso che amare una persona vuol dire, saper rinunciare a lei se significa rispettare i suoi desideri e permetterle di morire dignitosamente. Per concludere.. diciamo che sarebbe un atto di ferocia riaffidare la vita di Terry alle macchine.. lasciamo che sia Dio a prendersene cura.
[SM=x142922]
Drainyou80
00sabato 26 marzo 2005 20:38
Morire è la condizione stessa dell'esistenza. In ciò mi rifaccio a tutti coloro che hanno detto che è la morte a dar senso alla vita, proprio sottraendole tale senso. Essa è il non-senso che dà un senso negando questo senso.
Jankélévitch, Vladimir

Scusate se ho attinto ad una citazione ma secondo me si sposa bene come risposta.

Un saluto[SM=x142897]

Luca
fiordineve
00lunedì 28 marzo 2005 02:40

Pure io sono contraria all'accanimento terapeutico, usato molto spesso dai medici (ex moglie di uno di essi) per sperimentare, a volte, farmaci innovativi.

Personalmente se mi avvisassero che ho un cancro con metastasi rifiuterei pure la chemio per vivere le mie ultime giornate lucidamente.

Credo che il caso di Terry vada al di là delle umane comprensioni; 15 anni di coma sono troppi per chiunque, eppure con coraggio i familiari hanno retto allo stress, ora si dovrebbe chiudere quel sipario che non avrebbe mai dovuto essere aperto su una vicenda personalissima e dolorosa.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com