ironico
Finalmente ho capito, era così semplice, eppure mi ci è voluto così tanto, è solo una questione puramente psicofisica, perlopiù mentale: è colpa del mio animo maledettamente romantico.
Meglio che mi spieghi. Per colpa della mia crudele sensibilità ogni volta che le note leggere di una melodia conosciuta mi sfiorano, tutte le volte che vengo dolcemente accarezzata da un profumo dimenticato, ogni volta che minuscola vengo investita dall'immensità del cielo stellato e avvolta dalla lieve candida luce delle stelle pietose, io crollo.
Abbagliata e ingannata dal mio cuore debole, in quei momenti sento la sua mancanza, ed è paradossale considerando quanto irritante sia la persona suddetta, il fatto è che la mia dannata sensibilità mi evita di essere come dovrei, come è giusto che sia ovvero brillantemente cinica, spietatamente razionale e scrupolosamente oggettiva nel sezionare e analizzare fatti e persone. La domanda a questo punto è: perchè accade tale disgrazia? Perchè la volontà e la ragione non prevalgono sugli inetti brividi che un caldo purpureo tramonto mi provoca? Perchè io medesima devo essere l'artefice delle mie sofferenze? perchè devo violentare le m ie carni affaticate seviziandole di morbida adorabile malinconia?
Ebbene signori...ebbene che altro dire...aiutatemi a curare questo mio masochismo se ne siete in grado.
Cordialmente, una Romantica(LaBelleEtLaBete)