un@ltrame
00lunedì 24 marzo 2008 19:19
-Metti quello che vuoi, sei sempre bellissima.
Gli infilerebbe volentieri in un occhio il portabiti che ha in mano. Non è un complimento, è indifferenza, fretta, fastidio.
Quando è successo? Mentre si infila il solito vestito nero, lascia andare la mente all’anno prima, quando hanno deciso di convivere.
L’eccitazione della casa, da me o da te, i mobili da miscelare perché nessuno dei due si sentisse fuori posto. La sua collezione di posacenere pubblicitari che aveva invaso la parete dello studio, buttare via vestiti vecchi per far posto ai suoi, stivare in cantina ciò che non trovava più una collocazione, ma dal quale non si voleva separare.
Ogni scelta era stata valutata, condivisa, anche lottata.
Avevano fatto la Cerimonia dello Spazzolino da denti: lo spazzolino di Matteo aveva preso possesso del suo bagno, quello era il momento esatto in cui avevano iniziato a vivere insieme. Si erano perfino commossi un po’, per poi finire a ridersi in faccia fino a far l’amore.
Si conoscevano da poco, circa quattro mesi. Avevano ragione i suoi, troppo presto.
-Davvero ho pensato questo?
È la prima volta. Hanno litigato, hanno discusso, si sono annoiati, ma non aveva mai pensato di aver commesso un errore. Non può essere una stupida frase a farle credere di aver sbagliato a puntare su di loro insieme. In tutte le coppie succede: lui, prima o poi, dice tantoseisemprebellissima e lei si sente umiliata come se le avessero detto che fa schifo. Non è niente, solo quattro parole sbagliate.
-Avevano ragione i miei
Non riesce a truccarsi, le palpebre sbattono combattendo con le lacrime – le fanno rabbia quelle lacrime
Solo ieri hanno ordinato un televisore nuovo e tutto sembrava perfetto.
Ma lei non lo voleva quel televisore, ha detto di sì solo per non discutere. E lui non l’accompagna più alle lezioni di yoga da quasi 2 mesi.
Parlano solo di problemi pratici. Quando hanno riso l’ultima volta insieme? Riso fino a far l’amore…
La spazzola aggredisce i capelli, Rosa sa che non può più tornare indietro. Non sa accontentarsi. Non ne è mai stata capace.
Fingerà un paio d’ore che tutto sia normale, questa cena è troppo importante per Matteo. Gli vuole bene. Gli vuole bene: neanche fosse sua sorella, o sua moglie da trent’anni.
Questa notte gli dirà che è finita. Non ha dubbi, lei è così, una bambina che si stanca di un gioco e non lo guarda più. Matteo soffrirà. Anche Rosa, ma lei è come il fiore di cui porta il nome: si offre ai raggi del sole e piano si schiude, poi sfiorisce in una sola notte. Sarà molto triste riaprire la cantina per trovare gli oggetti che dovranno rioccupare il loro posto…
Ha deciso di vivere con lui in cinque minuti. In cinque minuti ha deciso che è finita.
È pronta. Non piange più, Matteo non ha la più pallida idea di ciò che sta per succedere. Rosa si sente bellissima adesso. L’adrenalina le scorre nel viso: questo sarà il momento che ricorderà come l’inizio della sua ennesima nuova vita. Non sente nemmeno le macerie di questa sotto i suoi tacchi.
ELIPIOVEX
00martedì 25 marzo 2008 23:29
Rosa è una donna drastica, o bianco o nero. Ma io sono convinta che nella vita per star bene e per vivere bene bisogna accettare anche il beige e il grigino.
Piaciuto [SM=x142874]
un@ltrame
00mercoledì 26 marzo 2008 07:58
grazie della lettura, è quasi un esercizio...
rosa forse non è una donna, credo che saper accettare i grigi sia il primo passo verso la maturità emotiva.
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