ricordi.....

fiordineve
00lunedì 13 luglio 2009 18:30
Da qualche mese papà parlava di acquistare un televisore, sarebbe stato il primo tra le corti*, io vedevo la Tivu solo se andavo dai nonni, accompagnavo il nonno all'osteria e guardavamo il telegiornale e carosello; che emozione sapere che papà stava meditando di acquistarne uno:

"Quando papà?"
" Vedremo come andrà Sammartino, se ci saranno soldi a sufficienza......." ed io pregavo Sammartino (non il santo, quello dei contadini e del raccolto), che rimanessero soldi.

La grazia ci fu; ai primi gennaio del '60 entrò nella nostra casa, Lui, l'atteso, il padrone.
Grosso, ingombrante, ebbe immediatamente il posto principale ed una copertina ricamata per quando non si usava.

Vennero tutte le famiglie ad onorarlo, persone che vivevano nella grande pianura, conosciuta come Valle del Mincio.

Chi invidioso, chi elettrizzato, portarono torte e salami o cotechini, patate dolci, sbrisolona, vino, insomma il re ebbe una festa grandiosa ed in mezzo, i miei genitori sembravano volare per l'orgoglio.


La mia casa aveva una cucina ampissima, e poi il bagno, e le stanze da letto.
Usando a pieno ritmo la stufa a legna, la casa si scaldava tutta, per questo non eravamo andati ad abitare nella casa padronale, col bagno fuori e spifferi ovunque.

Dopo l'arrivo del televisore il lunedì chi abitava accanto a me, portava ognuno la sua sedia per assistere al film in programma.
Nel pomeriggio era il turno dei bambini; sotto ogni sedia c'era il nome do ognuno e per un'ora non si sentiva fiatare; era l'ora di RinTinTin, di Campione, della Gallina venuta dallo spazio......

Non importava se la nebbia impediva di vedere la fine del viale o se la pioggia sferzava il cortile.
Ero nel bozzolo protetto della mia casa, con l'odore di cose buone preparate dalla mia mamma.
Una fetta di torta e un bicchiere di latte o di cacao; le imposte ben serrate, la porta sprangata, la luce bluastra del nuovo idolo e mai mi sono sentita tanto al sicuro come allora.



************

Stamani, in ospedale, con la mia mamma accanto, invecchiata improvvisamente, ho avvertito la stessa protezione; nelle orecchie la vocina trillante di Pietro: "Nonnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Ettaa, qui nonna!".


Certo bambolotto sono ancora qui, non so se vedrò la nuova sorellina ma, nel frattempo, la nonna è tutta e solo tua.
E lascio che le promesse della vita vadano a farsi friggere.

La vita è bugiarda e bastarda; tu, no, la mia mamma nemmeno.


Mi addormento pensando a voi due mentre attendo i medici.


3 settembre 2007





* si chiamano così le fattorie da noi
[Modificato da fiordineve 05/07/2009 12.06]

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