Benvenuta in forum Jazzhira
Sinceramente devo dire che il tuo scritto mi ha sollevato molti dubbi perchè non so bene da che lato guardarlo.
Il fatto è che secondo me la libertà è un'utopia e quindi irraggiungibile nel pieno idealismo e correlazioni che l’idea esprime. Hai ragione quando dici che ognuno vede la sua libertà, e soprattutto vede la libertà che non riesce ad esprimere.
E così dall'ideologia che sta lassù in alto nel cielo, dobbiamo scendere un po' e fare i conti con quello che possiamo avere ed usare di libertà.
La libertà di ognuno di noi finisce li dove inizia la libertà degli altri. Superare questo limite non significa solo avere esternato una propria libertà, ma anche l'avere soppresso quella degli altri e diventa quindi soprafazione.
Unico guardiano del confine è il rispetto, che non è e “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a se te stesso” (te lo immagini la risposta di un masochista?) ma forse non fare agli altri quello che fa male a loro.
Scendendo ancora e arrivando alla tua composizione, cioè alla visione della libertà attraverso le sbarre di un prigioniero, mi è venuto in mente quello che sta succedendo dalle mie parti.
Case nuove vengono costruite con le sbarre alle finestre, case vecchie che si muniscono di sbarre da mettere alle finestre. Ma come? Che succede? Chiedendo (sai, sono ingenuo) vengo a sapere che in paese ormai hanno visitato tutte le case, che qualcuno è stato pure menato, che altri si sono svegliati con una torcia in faccia e un coltello puntato sulla pancia la gente vive nella paura che ritornino. Il fatto è che ora le strade sono piene di delinquenti e allora i cittadini si imprigionano loro, da soli, sbarrati in casa
Sarà questa libertà? Eppure così è oggi in quel di Padova provincia, ma mi dicono che in città lo era già da un pezzo ormai.
E va be’, ho divagato un po’.
Ciao
A presto
Giancarlo