era in disparte

BabyshamboliC
00mercoledì 18 luglio 2007 01:15
Era in disparte marco, quella sera. Sembrava che il freddo e le centinaia di persone attorno a lui non lo toccassero più di tanto. Lui, giacca, classici capelli scompigliati, viso triste e sigaretta in mano, pensava a lei, sara.
Ripensava ai recenti pomeriggi passati insieme a lei: luci offuscate, poche persone attorno, divanetti colorati, caffè, tante parole, sembra la sceneggiatura ideale per il migliore degli incontri galanti; invece no. Per una settimana intera, i due si erano incontrati al pomeriggio, sempre alla stessa ora, nel loro bar. Sempre stessi divanetti, sempre la stessa e solita tazzina di caffè, sempre la stessa dolce intimità di chi vuole parlare di sé stesso. Una cosa molto semplice, ma anche molto importante. Già perché marco era attratto da sara, e molto anche.
I due si conoscevano praticamente dall’infanzia, frequentavano la stessa compagnia, ma mai ebbero l’occasione di approfondire la loro amicizia.
Fu una serie di casuali incontri in città, con amici comuni, a farli riavvicinare.
In pochi giorni marco riuscì ad acquistare la fiducia di sara. Notava che qualcosa in lei era cambiato: il suo sguardo prima vago, come di quella che ha quasi schifo a guardarti, e ora interessato a capire cosa capitava negli occhi del suo interlocutore, la sua risata, anche i movimenti del suo corpo. Marco le notava molto queste cose.
Sara si aprì nei suoi confronti, gli raccontò tantissime cose che erano capitate nell’ultimo periodo della sua vita: la separazione dei genitori, la delusione di un fidanzato al quale lei diceva Amore e lui non rispondeva la stessa cosa, la scuola quasi a rotoli.
Marco quasi non la riconobbe; si ricordava di sara, la perfettina delle scuole medie, quella a cui stavano dietro tutti. Ma questa era un’altra sara, cresciuta, totalmente diversa, della quale marco molto presto si affezionò. Le parole scorrevano, dolci, come scorre lentamente l’olio sulla delicata pelle di un neonato, gli sguardi infuocavano anche solo per un attimo la triste e opaca atmosfera della saletta del bar, dandone un’immagine molto più viva.
Marco però rimase lì per lì esterefatto e incredulo per questi racconti, si emozionò di fronte ad ognuno di essi. Pensava a quanto sara avesse potuto soffrire per il suo amato padre, per il suo amato non corrisposto idiota. A quante lacrime amare versò sara durante le buie notti dell’ultimo anno trascorso, senza nessuno che potesse in un qualche modo consolarla. A quanto era terribilmente sola. A quanto lui e lei fossero simili.
Marco era molto sensibile, e quella sera era in disparte, a pensare proprio a questo, a quanto potesse emozionarsi anche ascoltando le belle o le brutte storie degli altri.
Continuò a restare da solo,una sorpresa per gli amici, abituati a vederlo perennemente in mezzo al casino e col sorriso sulle labbra, che non sapevano cosa gli stesse accadendo.
Lui lo sapeva.
Pensava a sara.
Una ragazza da lui ritenuta impossibile, ma con la quale era riuscito ad instaurare un bel rapporto, un rapporto di amicizia che mai era riuscito a creare con una ragazza che gli piacesse.
Continuava a pensare a lei, fregandosene che magari lei potesse avere altri pensieri per la testa. Marco molto spesso camminava da solo per la sua strada.
Era in estasi, si immaginava insieme a lei, da soli, felici, con il solo rumore dei loro baci a rompere il silenzio dei loro profondi sguardi…
Marco capì però che si stava trattando di un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Sene fregò, voleva godere del piacere di quei singoli momenti in cui pensava a lei…
Marco molto spesso camminava da solo per la sua strada…….
La storia di marco e sara non finisce qui però.
Non si sa bene dove essa abbia una fine.
Perché i due sono attratti l’uno dall’altra, ma hanno paura a dirselo, paura di rompere il bel rapporto instauratosi.
Marco e sara sono due xxxxxx.
Non capiscono neanche che si piacciono.
Più marco però…


scusate non so se ho postato il racconto nel topic giusto! [SM=g27825] [SM=g27837]

[Modificato da ELIPIOVEX 18/07/2007 22.47]

ELIPIOVEX
00mercoledì 18 luglio 2007 22:52
Il topic è quello giusto, la parolaccia va un po' meno bene... [SM=x142814]
Non è un lavoro semplice ma aiuta molto: ti consiglio di rivedere i tempi che usi quando scrivi. Non è corretto usare presente e passato nella stessa frase. [SM=x142935]
Un'altra curiosità: i nomi di Marco e Sara sono in minuscolo in tutto il racconto. La scelta è voluta per qualche ragione?
Comunque se Marco si decide con Sara... faccelo sapere mi raccomando
BabyshamboliC
00giovedì 19 luglio 2007 00:45
sulla questione dei verbi hai assolutamente ragione, ho una serie di racconti nn ancora revisionati grammaticalmente.

per la parolaccia, SORRY...

i nomi sono minuscoli per una scelta mia;lessi un racconto scritto da una mia amica e i nomi erano scritti in minuscolo.
la cosa mi affascinò, perchè dava un senso quasi di inutilità, cosa che invece non era assolutamente vera, perchè i personaggi da lei descritti erano pieni d'amore e passione.
è una specie di inganno...XD

a quanto pare desta interesse no? [SM=x142838]

[Modificato da BabyshamboliC 19/07/2007 0.49]

ELIPIOVEX
00giovedì 19 luglio 2007 13:28
Certamente non passa inosservato...
fiordineve
00lunedì 23 luglio 2007 23:59
Sinceramente, io li segnerei come errori ben gravi.

I nomi propri di persona (insignificanti o meno) VANNO scritti in maiuscolo.
Poi quei verbi dai tempi sbagliatiiiiii, [SM=x142859] che orrore.

Il racconto è piuttosto noioso; andrebbe sfoltito, tagliando i tempi morti e le inutili ripetizioni. [SM=x142814] [SM=x142887]




FIORE - sentire un albero crescere è la musica che più amo -


[Modificato da fiordineve 24/07/2007 0.00]

BabyshamboliC
00venerdì 17 agosto 2007 01:11
[SM=x142845] [SM=x142932] [SM=x142943] [SM=x142848]
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