danza macabra

sublime follia
00lunedì 21 ottobre 2013 10:39
Siamo i disadattati, gli oppressi, gli sfigati; quelli che vedi servire ai tavoli di un fast food, quelli che elemosinano la compagnia di un fratello di fumo, quelli seduti soli, in una bar, impegnati in una strana conversazione col loro bicchiere, come un vecchio quadro di Degas; siamo i soliti depressi, un po' strani, capaci di vivere per anni una favolosa vita di facciata ed essere invece decomposti già da troppo tempo; siamo i pericolosi, gli arrabbiati, i perenni rivoluzionari delle nostre cause perse combattute a colpi di Bob Dylan e V per Vendetta; siamo quelli che se potessero, vorrebbero morire adesso, ma che si farebbero uccidere solo per il desiderio di vivere; siamo i perenni indecisi, anarchici al futuro e al nostro destino, ma troppo legati alla realtà per volerla davvero distruggere; siamo gli amanti delle tenebre, del proibito e della morte, i perenni adulatori di fantasmi senza occhi che allungano le dita verso quel che resta di una candela consumata; siamo i poveri viziati, assetati di una pienezza che non ci verrà mai concessa; siamo i f*****i tanto amati da Bukowsky, quelli con l'anima in fiamme, diceva lui, sempre se di anima un minimo ce ne sia rimasta; siamo gli eterni perdenti, affamati di sogni che non si realizzeranno in vite che nessuno vivrà, un po' Verlaine un po' Cobain, Gandhi e Manson, Van Gogh e Basquiat, tutti e nessuno nello stesso momento; siamo gli sconfitti di sempre, da sempre e ormai non se ne parla nemmeno più; siamo l'ombra delle strade, le gocce che sbattono contro i vetri, il sangue di una rissa di periferia: silenzio, sogno, violenza. Siamo i primi nemici di noi stessi talmente crudeli da apparire feroci; siamo gli abbandonati, gli illusi, i folli, quelli rimasti soli per aver capito che si è soli in ogni momento; siamo i bisognosi di un attimo che nessuno ci concederà, i cacciatori di tesori senza valore alla nostra vista inestimabili; siamo i simulacri di chi dovevamo essere, le ceneri di una proiezione vuota, la fotografia sbiadita di una parete bianca; siamo gli errori del sistema, le generazioni andate a male come il cibo rancido, le scene tagliate di un film; siamo le lacrime nere di eyeleiner, nere come le notti talmente profonde da rischiare di affogare, quando perfino il cielo sembrava dovesse essere risucchiato; siamo l'eccesso, la trasgressione, la depravazione... credevamo si chiamasse libertà, evidentemente uno dei nostri tanti errori; siamo gli scheletri nell'armadio, i mostri sotto il letto, il rumore dietro la porta... siamo la paura nata dal violare il sistema, le sue regole, la sua morale di perfezione. Siamo la danza macabra della terra, che nessuno ha visto, ma che tutti disprezzano. Siamo le viscere di una p*****a che ci ha messi al mondo e ci ha abbandonati al nostro perenne, inarrestabile niente!
sublime follia
00lunedì 21 ottobre 2013 17:42
salve! è la prima volta che scrivo su questo forum.. fino ad ora i miei pensieri sono sempre rimasti chiusi in un cassetto solo per me.. mi piacerebbe sapere il vostro giudizio.. grazie anticipatamente! :)
Orchidea
00lunedì 21 ottobre 2013 20:51
le parolacce io le sostituirei, poi staccherei un po' le righe
per il resto testo scorrevole ,sembra il testo di una canzone rap [SM=x142864]
sublime follia
00lunedì 21 ottobre 2013 21:07
Per quanto riguarda le parolacce, la prima era una citazione di una frase di Bukowsky, come infatti ho scritto nel testo.. la seconda agli ultimi righi credo sottolineasse tutta la rabbia del testo senza voler essere volgare.. a volte le parolacce sottolineano bene il proprio stato d'animo anche perchè si è trattato di un testo di sfogo personale... grazie mille ad ogni modo per la risposta [SM=x142822]
debona
00martedì 22 ottobre 2013 03:26
Sono d'accordo con chi mi ha preceduto. Il testo mi e' piaciuto, ma sono convinta che necessita di maggior respiro dal punto di vista grafico. Le parolacce le ho oscurate.
Cobite
00martedì 22 ottobre 2013 08:27

Ricordo che qui le parolacce sono assolutamente proibite ed è proibito ogni commento sopra ai provvedimenti dei moderatori. Per eventuali critiche in proposito esistono le e-mail private.

Formalmente, ricordo che il punto e virgola serve per disporre un elenco complesso e qui è ben usato (salvo il primo ), ma come anche richiamato da chi mi ha preceduto, per chiarezza dopo ogni punto e virgola avrei visto meglio il ritorno a capo.

Nel tema, mi pare che sia uno sfogo che dice di tutto ed il contrario di tutto. Sinceramente quando ci sono questi cumuli di con tradizioni generiche in un unico pensiero non è che mi emoziono granché.
Un consiglio: quando parli di mamma o di creatore, parla della tua e non offendere tutti. [SM=g27812]


Ciao
Giancarlo


sublime follia
00martedì 22 ottobre 2013 09:44
Non volevo offendere nessuno sia chiaro era riferito al mondo con le sue ingiustizie, di certo nè alla mia nè alla mamma di nessuno!!! Per le parolacce chiedo perdono, non pensavo potessero creare tale scandalo, non succederà più! [SM=x142856]
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