da Poema paradisiaco (Gabriele Dannunzio)

Cobite
00sabato 9 luglio 2005 12:22
Un sogno


lo non odo i miei passi nel viale
muto per ove il Sogno mi conduce.
E l'ora del silenzio e de la luce.
Un velario di perle e il cielo, eguale.

Attingono i cipressi con oscure
punte quel cielo: immoti, senza pianto;
ma sono tristi, ma non sono tanto
tristi i cipressi de le sepolture.

Il paese d'in torno e sconosciuto,
quasi informe, abitato da un mistero
antichissimo, dove il mio pensiero
si perde, andando pe 'l viale muto.

Io non odo i miei passi. Io sono come
un'ombra; il mio dolore e come un'ombra;
e tutta la mia vita come un'ombra
vaga, incerta, indistinta, senza nome.



Cobite
00sabato 9 luglio 2005 12:27
Un ricordo



Io non sapea qual fosse il mio malore
né dove andassi. Era uno strano giorno.
Oh, il giorno tanto pallido era in, torno,
pallido tanto che facea stupore.

Non mi sovviene che di uno stupore
immenso che quella pianura in torno
mi facea, cosi pallida in quel giorno,
e muta, e ignota come il mio malore.

Non mi sovviene che d'un infinito
silenzio, dove un palpitare solo,
debole, oh tanto debole, si udiva.

Poi, veramente, nulla piu si udiva.
D'altro non mi sovviene. Eravi un solo
essere, un solo; e il resto era infinito.


Cobite
00sabato 9 luglio 2005 12:28
La buona voce



Sei solo. D'altro piu non ti sovviene.
E d'altro piu non ti sovvenga mai!
Sul tuo cuore fluisca l'oblio lene.

Ti sien dolci questi umili sentieri.
Ancóra qualche rosa e ne' rosai.
Sara domani quel che non fu ieri.

Domani prendera novo coraggio
e nova forza l'anima che teme.
A la prima rugiada, al primo raggio
Non s'alza l'erba che il tuo piede preme?





Cobite
00sabato 9 luglio 2005 12:29
L'erba



Erba che il piede preme, o creatura
umile de la terra, tu che nasci
ovunque, in fili tenui ed in fasci,
e da la gleba e da la fenditura,

e sempre viva attendi la futura
primavera nei geli orridi, e pasci
l'armento innumerevole, e rinasci,
pur sempre viva dopo mietitura,

erba immortale, o tu che il piede preme,
io so d'un uomo che gitto nel mondo
un seme come il tuo dolce e tenace;

e nulla puo distruggere quel seme...
- Pensa l'Anima un carcere profondo
ove l'erba germoglia umile in pace.

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