brevi riflessioni notturne..

@albertogiulini@
00venerdì 27 aprile 2007 13:42
Non sapevo bene di dove fosse il bravo Valerio Massimo Manfredi, così poi sono venuto a sapere che e' nato nel 1943. "Vive e lavora nella sua casa di campagna a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Modena). Laureato in lettere classiche e' specializzato in topografia del mondo antico. Ha preso parte a varie campagne di scavi archeologici in Italia e all'estero ed ha insegnato all'Università Cattolica di Milano, all'Università di Venezia, alla Loyola University di Chicago e all'Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona. In sede scientifica ha tradotto e commentato l'Anabasi di Senofonte ed ha pubblicato numerosi saggi fra cui La strada dei Diecimila (1986), Gli etruschi in Val Padana (con L. Malnati, 1991), Mare greco (con L. Braccesi, 1992), Le isole fortunate (1993) ..." - Personalmente non ho mai letto che qualche frammento (sporadico) dei suoi libri, quando m'è capitato di andare in qualche casa dove mi metto a sbirciare (quasi subito) i libri.. La stessa cosa mi è capitata per es. con Isabella Allende, il cui unico libro che ho letto quasi completamente, su certi scogli della Gallura, è stato quello dedicato alla figlia prematuramente scomparsa. Sono bravissimi/e autori/autrici, ma per me fondamentalmente fin troppo professionali o professionisti. La stessa cosa mi è accaduta con Paulo Cohelo. .

Però ieri sera mi è spiaciuto che fosse l'ultima puntata di "Stargate" , dove cmq Valerio Massimo Manfredi, uno dei pochi che sa davvero parlare a proposito (in tv) di certi super-argomenti, ha illustrato gli ultimi giorni di Leonardo da Vinci nei pressi di Amboise (Francia): mostrando il lungo cunicolo (sotterraneo, quasi segreto) in cui passava il re di Francia Francesco I, per andare a trovare (quasi quotidianamente) Leonardo: quel re abbastanza illuminato, aveva dunque "a disposizione" - quando voleva - un genio mega/galattico quale messer da Vinci.. [SM=x142829] [SM=g27835]

debona
00venerdì 27 aprile 2007 15:09
Interessanti le tue riflessioni notturne.. hai sfiorato autori di cui ho letto tantissimo, ad eccezione di Valerio Massimo Manfredi di cui cerchero' qualcosa quando saro' in Italia
@albertogiulini@
00venerdì 27 aprile 2007 15:21
Ciaoo debona! [SM=x142864]

Intanto, qUI ANKORA UNA VOLTA RIPROPONGO la poesia che prediligo di Bukowski,
perché sono solo e fuori c'è una notte isolana stellata -
sento un immane silenzio che brucia le tempie come il migliore o il peggiore degli
alcol.. Questo fottuto mondo si beve il cervello delle persone: siamo persi
e smarriti come tanti Adami ed Eve - non devo più scrivere, ora, ma riscrivere...
Oppure tentare di vivere - seguendo il vento dei secoli bui, chiaroscuri, a intermittenza...ah, ah! [SM=x142877]

"Belve che balzano attraverso i secoli:

"Van Gogh che scrive al fratello mandami dei colori
Hemingway che prova il fucile da caccia
Céline medico fallito
l'impossibilità di essere umani
Villon sbandito da Parigi perché è un ladro
Faulkner sbronzo nelle fogne della sua città
l'impossibilità di essere umani
Burroughs che ammazza la moglie con la pistola
Mailer che la accoltella
l'impossibilità di essere umani
Maupassant impazzito mentre fa canottaggio
Dostoevskij messo al muro per la fucilazione
Crane gettato da poppa di un battello addosso all'elica
l'impossibilità
Sylvia con la testa dentro al forno come una patata arrosto
Harry Crosby che salta dentro il Sele Nero
Lorca assassinato per la strada dalla milizia spagnola
l'impossibilità
Artaud seduto sulla panchina di un manicomio
Chatterton che beve veleno per topi
Shakespeare scopiazza
Beethoven con un cornetto acustico nell'orecchio
l'impossibilità l'impossibilità
Nietzsche completamente pazzo
l'impossibilità di essere umani
troppo umani
questo respiro
dentro e fuori
fuori e dentro
questi degenerati
questi vigliacchi
questi campioni
cagnacci matti della gloria
spostano questa briciolina di luce verso di
noi
nel modo più impossibile." (C.Bukow..) [SM=x142876]


@albertogiulini@
00venerdì 27 aprile 2007 15:55
Mi scrive nel frattempo un conoscente virtuale:
"il casanova non mi ha mai attirato personalmente...sia in storia che nel film.

Amo piu'personaggi sul tipo il Marchese De Sade..."

Gli rispondo così:
Sia il Marchese De Sade che il Casanova (essendo degli autentici&anomali personaggi storici) meritano [meriterebbero] un posto particolare nella nostra memoria: e se non nella sfera dei nostri sentimenti, senz'altro in quella della cosiddetta Carta del Tenero, in quanto entrambi (alla lor maniera) innanzitutto più che bravi scrittori.. Poi, chiaramente, dipende dai gusti, per quanto riguarda i dati personaggi, ormai abbondantemente trapassati nell'immaginario collettivo...
Non bisogna dimenticare che, se De Sade scriveva dalle famigerate carceri della Bastiglia e dal manicomio di Charenton, nondimeno Casanova riuscì a fuggire (fantomatikamente) dai terribili Piombi di Venezia, e finì (precocemente invecchiato e intristito) per scrivere le sue memorie nel castello di DUX in Boemia, subendo le grossolane derisioni di camerieri e stallieri varii, alquanto invidiosetti che il loro Signore avesse (spesso assente) assegnato almeno un posto di dignitoso rispetto (e riguardo) al Casanova - ivi bibliotecario particolare.. [SM=x142839] [SM=x142840]


ELIPIOVEX
00venerdì 27 aprile 2007 22:39
E' difficile star dietro alle tue riflessioni, notturne, come dici tu... Hai messo veramente tantissima carne al fuoco!
Riguardo all'ultima residenza di Leonardo l'ho vista. Non è nemmeno ben chiaro che fine hanno fatto i suoi resti, perché i rivoluzionari francesi non sono andati molto per il sottile.
Nel castello di Amboise (in cui i regnanti ci hanno abitato ben poco perché troppo enorme e difficile da riscaldare anche con dei camini giganteschi) c'è una scalinata particolare, fatta a doppia elica, dove le due scalinate non si incontrano mai.
Ovviamente è stata progettata da Leonardo.
Non ho avuto le stesse emozioni però vedendo i suoi alloggi e la presunta sua tomba. Ma forse è stato tutto un po' oscurato dall'impressionante costruzione che è il castello, o forse la televisione sa dare enfasi anche alle cose più particolari...

ps: mi spieghi cosa c'entra Casanova e De Sade in questa discussione? [SM=x142905]
@albertogiulini@
00sabato 28 aprile 2007 22:44
Nulla, apparentemente non c'entra nulla.. (Ogni frammento che scrivo, per altro credo abbastanza diligentemente, fa parte del caotico arrovellìo che è la mia (la nostra vita): per di più mi piace mischiare tante sensazioni, ligio io stesso al dovere di Antonin Artaud - ché l'arte migliore, da almeno un secolo, più o meno "deve" avvicinarsi al caos.. Per questo, d'un balzo passo ora, per es. a Alda Merini:

IO SONO PIU' GRANDE
DI OGNI TRADIMENTO

NON CERCATE DI PRENDERE I POETI
PERCHE' VI SCAPPERANNO TRA LE DITA

SI PUO' ESSERE
QUALCUNO
SEMPLICEMENTE
PENSANDO. [SM=x142878]

fiordineve
00domenica 29 aprile 2007 17:19

Le poesie dei grandi vanno nel Sentiero.

Per quanto riguardo Manfredi ho iniziato con L'ULTIMO CENTURIONE, da allora non mi perdo un suo libro.
Sono tomi piuttosto dettagliati, a volte anche troppo, ma le storie sono talmente affascinanti che ti legano fino all'ultimo capitolo....


Ciao ciao



FIORE - sentire un albero crescere è la musica che più amo -


[Modificato da fiordineve 28/07/2007 0.36]

@albertogiulini@
00lunedì 30 aprile 2007 17:18
ciao fiordineve..
in realtà io stesso vivo perennemente immerso in certe pagine, o in alcune frasi particolari, (e sempre) degli stessi libri.. Tanto per fare un es., amo a tal punto certi filosofi (antiki) che appartengono allo stoicismo o meglio ancora all'eclettismo:
perché nelle parole e nella lingua di Seneca o di Epitteto o di Carneade, ho trovato una fonte inesauribile di immortalità (di spiritualismo, a volte superiore a quello contenuto nel "fenomenologia" delle religioni). Ma, come alcuni sofisti, io mi permetto soltanto di indicare degli spunti, con le loro verità relative, anke perché non credo sinceramente che esistano delle verità assolute. D'altra parte siamo già abbastanza gravati dall'isola di Tenaviv (che è un po' l'arte collettiva o universale del male di vivere). Ma, come sosteneva Sesto Empirico, lo scettico si sente uomo tra gli uomini e perciò/stesso sospende il giudizio. Spero di non aver incasinatoulteriormente le cose.. [SM=x142831]

[Modificato da @albertogiulini@ 30/04/2007 17.20]

@albertogiulini@
00mercoledì 2 maggio 2007 19:22
(riflessioni diurne..)
Avevo già parlato, dimenticando tuttavia alcune riflessioni, del e sul romanzo “Signor Giovanni” del parigino Dominique Fernandez, basato sull’omos-archeologo Winckelmann, che venne ucciso a coltellate a Trieste in epoka molto remota, precisamente nel 1768, da un avanzo di galera a cui, molto incautamente, aveva chiesto prestazioni sessuali dopo avergli fatto certe confidenze nella stanza d’albergo in cui soggiornava, dove si era fatto registrare col virtual nome “Signor Giovanni”.. Mi ha riportato alla mente un racconto di C. Bukowski sull’attore Ramon Navarro, “erede” di Rodolfo Valentino per un certo periodo, che venne ucciso nel 1968 all’età di 69 anni, da due giovani markette, nella propria villa a Santa Monica, California. Non posso dire che Dominique Fernandez sia uno scrittore superiore a Bukowski, sia perché non mi piace questo genere di “pagelle” – sia perché in ogni caso amo Bukowski come prosatore istintivo e più ankora come poeta di grosso calibro (un poeta da caccia grossa!, un elefante con l’animo di un’alibellula oppure viceversa - immagini che non so se rendano la mia idea del mondo bukowskiano, cmq m’è venuta fuori così in questo preciso istante). Posso limitarmi a suggerire a me stesso che sono due scrittori talmente diversi tra loro; e che i pikkoli capolavori di Fernandez non mi offuscano certo il mito, che permarrà sempre in me di Charles Bukowski, il quale mi ha offerto veramente tante emozioni nel corso degli anni, probabilmente maggiori emozioni che non Fernandez.

(Divagazioni su Saint-John Perse)

Ho cominciato ad apprezzare il poeta Nobel 1960, S.J.Perse, quando ero un ragazzo e frequentavo la Biblioteca Sormani di Milano; ricordo la squisitezza visionaria delle sue poesie in un'antica edizione Lerici, che aveva una bella copertina rossa e dura: in realtà mi appropriai poi, di una copia di questo volume, del poeta nativo della Guadalupa - ma in seguito naturalizzato francese - che trovai "casualmente" in giro per il disordine della casa di una mia amante fotografa. Lei mi faceva ascoltare canzoni come "L'avvelenata" di Guccini o le poesie cantate da Claudio Rocchi, prima che diventasse leader italiko degli Hare-Krisna. Ricordo che le asportai pure un libriccino con le poesie che il pre-regista Bernardo Bertolucci scrisse da giovinetto: un esperimento che suppongo non avrà certo più ripetuto, anke perché già suo padre Attilio era un più che noto e bravo poeta, ritenuto da alcuni (addiritura) un maestro. Dormivo con la fotografa nella stanza da bagno, perché ivi lei aveva trasferito il "suo" letto per qualche strana manìa o malìa. Si vantava di aver conosciuto in Alto Adige il grande poeta Ezra Pound in preda ai suoi anni di assoluto silenzio, reduce dal manicomio amerikano dove era stato rinchiuso tanto di quel tempo - poiché solo in questo modo era stato possibile salvarlo dalla forca per alto tradimento - per i motivi politici che tutti più o meno conosciamo. La fotografa era davvero megalomane: si vantava inoltre di aver conosciuto Hemingway, che l'avrebbe invitata in barca a pescare a Caorle; e di aver ospitato De André, che pare venisse in quella sua kaotica casa soltanto per dormire verso l'alba - sul divanello del salotto. Era piuttosto ricca ma si sentiva in colpa - e "grazie" al suo ex-marito comunista sfegatato, aveva praticamente donato al PCI di allora - più di 250 milioni di lire - verso la fine degli anni '60. Ma per tornare a "bomba" a Saint-John Perse, tante di quelle immagini evocate nei suoi versi hanno finito per diventare sangue del mio sangue: sono passati molti anni, non ricordo più tante delle sue esatte parole.. Non importa - Ormai fanno parte del mio substrato essenzial-cerebro-emotivo. [SM=x142879] [SM=x142934]

[Modificato da debona 03/05/2007 16.02]

@albertogiulini@
00domenica 6 maggio 2007 23:28
su Marat-Sade
E' molto tempo che desideravo ri-okkuparmi, alla mia maniera ( da disperato manierista, ovviamente), dell'opera (teatrale) di Peter Weiss "Marat-Sade", che negli anni '70 del secolo passato venne rappresentato nei teatri di un po' tutt'Europa. Ora mi trovo un po' in difficoltà perché non trovo più gli appunti che avevo preso in proposito, nei giorni scorsi. Cmq mi sembra che sia stato girato anke un film o qualcosa del genere, tratto da quell'opera, e forse ai "suoi" tempi (che erano 'purtroppo' anke i "miei") probabilmente l'avrò pur visto.
Ma ora cercherò di spiegare.. perché il dramma in questione è di profonda attualità, e perché sarebbe vivamente d'uopo fare, o ri-fare ATTUALMENTE, cioè ripetere - un esperimento filmiko basato su tale opera: 1) Innanzitutto perché viviamo in un mondo sempre più impazzito e proliferante di pazzie.. Personalmente, nel virtuale mi sforzo un po' - con la mia stessa follia-immaginaria - di assomigliare a "quella" che proliferò nel primo "nemico storico" e vittima di Napoleone, il Marchese de Sade; e per es. di Nosferatu o di Eva Kent: paragonati alle pazzie del mondo, questi personaggi (anke se non sembra a prima vista) paiono in fondo tutti degli zuccherini..)(Sarei, dunque, in buona compagnia!)
2) Forse non può bastare che tale opera venga ogni tanto - di nuovo riproposta - ma SOLTANTO in teatro; in tutta umiltà penso che occorra filmarla, affinché non vada smarrita una certa VENA "storica" grottesca, ma di tragica matrice, che attanaglia un po' tutti - chi più chi meno - nell'inconscio collettivo.
Ora in ogni caso sono le 23.30: sento il bisogno "drakulesco" di andare a sdraiarmi.. Così domani sarò ben riposato per cercare di nuovo quegli appunti come :OGGETTI smarriti

@albertogiulini@
00mercoledì 9 maggio 2007 17:40
ieri sera, approfittando che il (meus) filius non mi faceva dormire, perché faceva il diavolo a quattro, continuava a andare in bagno, tossiva, entrava in una stanzetta adiacente, poi ha usato il microonde alle 2 di notte per farsi un thé accelerato: insomma, così mi son visto quasi tutto un film del '75 di Eriprando Visconti, "Oedipus Orca". Eriprando era nipote di Luchino, ed è morto a Mortara nel '95 per enfisema polmonare, esattamente all'età di 62 anni. Si era ritirato dal cinema nel 1982, praticamente dopo l'insuccesso del suo ultimo film. In ogni caso mi è stato utile visionare "Oedipus Orca" perché è un intruglio psicanalitico di sex-morbosità anke velleitarie, ma non prive d'una lor fascinazione. Con mia notevole sorpresa, in questo film spesso quasi volutamente sgangherato, ho visto pure l'allora giovane Miguel Bosé, carino e sempre sorridente, molto garbato e sensibile, come d'altronde fu (proprio in quegli anni) anke con me: quando (a Roma) m'invitò a pranzo in una trattoria dell'epoca, e poi mi condusse a vedere un celebre film di Kubrick girato tutto a luci di candele (Barry Lyndon).. io mostravo qualche perplessità durante la visione, a proposito di quell'interessante film: ma ero io un immaturo prevenuto, e aveva dunque ragione Miguel ad apprezzarlo. [SM=x142829] [SM=x142915]
@albertogiulini@
00giovedì 17 maggio 2007 11:51
mi considero un dandy-superdilettante un po' snob, qualità o vizietti (interiori, intellettuali..) senza i quali d'altronde sono convinto che non esisterebbe (più) poesia né alcuna forma di (creazione) oggidì. Mi viene in mente quello che scriveva il (forse nicaraguense) Nicanor Parra, fratello della cantante Violeta (purtroppo suicidatasi tanto tempo fa) - "Io non sopporto chi dice che le Anti-poesie non le capisce..Mi spremo le meningi per arrivare al cuore del lettore.." - Oppure il sempiterno beneamato De André "In direzione ostinata e contraria..": "Tonnara di passanti" e così via.. Infine, forse, in conclusione (nonostante tutto) Lorenzo il Magnifico - che pur osteggiato dal Savonarola (perfino sul letto di morte) - era tuttavia riuscito a scrivere (ben prima che la nella famigerata Congiura de' Pazzi gli fosse ucciso il fratello Giuliano):
"Chi vuol esser lieto sia, / Del doman non v'è certezza". Versi semplici e schietti, in onor di Bacco e Venere.. [SM=x142876]
Bisognerà attendere diversi secoli, prima del folle avvento di un filosofo come F. Nietzsche, uno (giustamente) dei più letti - internazionalmente - assieme al Machiavelli e a qualche altro incallito geniaccio - il quale affermerà che, oltre e al di là di ogni vino, la semplice acqua "francescana" gli va (cioè gli andava) benissimo. Nietzsche morirà esattamente nel 1900. E sono perfettamente d'accordo con lui. I suoi pensieri dovrebbero far meditare un pochino non soltanto i cosiddetti specialisti ecc., ma proprio le genti, in epoca di tanta scarsità di beni di prima necessità, quali la benzina e l'acqua istessa per l'appunto. Meglio non affondare troppo la testa sotto la sabbia, come ci insegnano i pennuti pure commestibili, importati dall'Australia. [SM=x142932]

[Modificato da @albertogiulini@ 17/05/2007 12.11]

@albertogiulini@
00domenica 20 maggio 2007 10:52
(dylan)..
ascolto quasi tutti i giorni da un sito web un mix di canzoni vecchie e nuove di Bob Dylan, da "Modern Time" - Essential Dylan: il menestrello di Duluth (un sobborgo nel Minnesota, in cui vide la luce nel lontano 1941) è uno dei poki che resistono all'urto del tempo (l'urto è un'immagine poetica presa da una riminiscenza latina, dall'epicureo Lucrezio Caro). Fatto sta che le poesie cantate da Bob Dylan, di 40 o 50 anni fa, sembrano scritte appena ieri, e resistono talmente bene: perché, all'incontrario per es. di un mito come lo stesso Mike Jagger, sono canzoni animate dal più autentico mondo interiore, permeate di una filosofia esistenzialista ed esistenziale che sfocia molto spesso nelle tematiche sociali più scottanti da un'epoca all'altra: ma Dylan è un maestro l-i-evitante coi fiocchi, non si masturba mai la testa come fanno invece gran parte dei cantanti, più oggi che ieri. Dylan infatti non ostenta mai un qualsivoglia "giocherellare a palla con il proprio cervello".. Però Raf che canta per es. "Superstiti" non è solo robetta di supporto..Né la vocina agguerrita della figlia di Zucchero che si posa sensualmente acidula a suggere di fiore in fiore con buone canzoncine come "Io Non Abito Più Qua.." [SM=x142864] [SM=x142891]
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