auguri solidali dal afrika
Autore: Filippo Baglini
Data di inserimento: 2 Novembre 2006
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Sono passati dieci anni dalla dichiarazione di Roma che impegnava i governi a dimezzare i sottoalimenti nel mondo, ma la situazione è ancora drammatica. L’obbiettivo e i buoni propositi posti a Roma nel 1996, dove oltre 180 capi di stato si erano riuniti per il vertice mondiale sull’alimentazione sembrano davvero irraggiungibili. I dati parlano chiaro, 40 milioni di malnutriti in più nell’Africa sub-Sahariana.
La FAO afferma :” in dieci anni non è stato fatto alcun progresso per cercare di dimezzare la fame nel mondo”.
Al mondo ci sono 854 milioni di persone che soffrono la fame e il numero è sempre in crescita.
820 milioni vivono nei paesi in via di sviluppo, 25 milioni nei paesi in transizione e nove milioni nei paesi industrializzati.
In Africa sub-sahariana il numero di persone sottoalimentate è passato da 169 milioni nel 1990 a 206 milioni nel 2001-03. Le cause di questa catastrofe vanno ricercate nell’aumento dell’ Aids, guerre e catastrofi naturali. E’ il Congo il paese più preoccupante a causa della guerra del 1998-2002, il numero di affamati è triplicato, e questo è una cosa sconcertante se si pensa che il Congo è una delle terre che ha più risorse naturali, basterebbe sfruttarle, ma ciò che manca è la volontà politica per mobilitare le risorse e a beneficio degli affamati.
VEDI VIDEO intervista Jacques Diouf, FAO Director-General :www.fao.org/webcast/
La FAO insiste nel dire che per riuscire a risanare i paesi poveri bisogna puntare tutto sullo sviluppo rurale. I paesi donatori non c’è la fanno a coprire tutta la fame del mondo, gli interventi devono avvenire direttamente sul territorio, è la loro terra che li deve sfamare, incrementata dagli aiuti dei paesi così detti ricchi. Paesi che purtroppo hanno in questi anni ridotto il loro aiuto nel settore agricolo. Ma si può fare ancora qualcosa, l’obbiettivo è lontano ma non irraggiungibile lo sostiene la stesa FAO, ma bisogna intervenire in maniera davvero concreta a livello agricolo, c’è bisogno di rafforzare la produttività di piccoli produttori, creare le condizioni per gli investimenti e soprattutto che il commercio mondiale funzioni anche per i paesi più poveri. Già, perché se il commercio dei paesi ricchi rimane confinato solo tra i paesi ricchi continuerà ad esserci sempre un mondo diviso in due, uno povero e uno ricco, ci saranno sempre delle belle parole, buoni propositi ma che rimarranno solo utopie, falsità davanti alla morte concreta per fame.
Si parla tanto di sviluppo, tecnologia, scienza e poi ancora oggi sulla terra ci sono persone che soffrono, che muoiono di fame, non possiamo parlare di concreto sviluppo finché non ci sarà uno sviluppo su tutta la terra. Far ingrassare i paesi già grassi di oro è semplice, il difficile è saziare i paesi magri. Perché ci sono industrie che investono in paesi come la Cina, Giappone già ricchi di per se e non investono in paesi come l’Africa.
Perché con l’Africa non ci si arricchisce, l’Africa non porta i soldi, ma li chiede. Finche ci sono paesi che la pensano così i numeri di morti per fame aumenteranno sempre di più ogni anno. Non basta commuoversi davanti a un bambino che muore, o a uno scheletro di carne gonfio di nulla, l’indignazione spesso è l’altra faccia dell’ipocrisia, c’è bisogno di aiuti concreti, c’è bisogno di scendere dal pulpito di oro che ognuno di noi si è costruito e tendere realmente una mano forte e concreta a chi chiede aiuto. Inutile riportare cifre, commenti se poi si dimenticano e si volta pagina. Il problema della fame del mondo è un questione che riguarda tutti che si voglia o no anche se facciamo spesso finta di nulla.
VEDI VIDEO intervista Jacques Diouf, FAO Director-General :www.fao.org/webcast/
…..in questo momento in Africa è morto un bambino e un altro sta per morire…..
www.europasera.it/vedi.php?cat=news&id=108%20target=