Da giorni ormai si è stabilizzato un movimento d’aria proveniente da sud verso nord ed esteso in tutt’Italia. Questi venti spingono il mare Adriatico verso nord assommandosi al normale fenomeno delle maree (effetto lunare) e della sesa (effetto “pendolo” del mare) in maniera determinante al rialzamento del livello del mare. Ecco perché da giorni Venezia subisce il fenomeno dell’acqua alta. Ieri ha toccato il metro e 36 cm sommergendo l’80% della città.
Ma non è il solo problema che questo vento provoca in questa stagione e a me personalmente fa nascere ricordi di circostanze non molto piacevoli
Vi è la bruttissima sensazione di umido caldo che provoca il fenomeno inverso della nebbia, ovvero essendo l’aria più calda del terreno provoca condensa d’acqua sull’asfalto e sui marciapiedi. E’ necessario chiudere le finestre delle cantine altrimenti aria calda altamente umida farebbe immediatamente condensa sul pavimento e sui muri con l’effetto che si allagherebbero come se ci piovesse dentro.
L’aria calda e umida a contatto con l’aria fredda provoca abbondanti precipitazioni che si fanno più abbondanti e violente del solito riempiendo rapidamente i fiumi che a loro volta trovano difficoltà di scaricare in mare essendo questo è più alto del normale.
La cosa può diventare anche tragica se l’aria calda sale in altitudine e in montagna provoca piogge abbondanti, sciogliendo in brevissimo tempo la neve eventualmente accumulata. Una massa d’acqua notevole scenderebbe verso valle e visto lo stato attuale dei fiumi, diventerebbe un problema riuscire a contenerla
Questo è quello che è accaduto nel novembre 1966 provocando l’alluvione che ebbe effetti catastrofici nella bassa padana.
Questo fenomeno si sta ora ripresentando con modalità simili.
Il realtà non sono a conoscenza di quanta neve ci fosse o ci sia presente in montagna, mi auguro che non ce ne sia o che il vento non arrivi a riscaldare l’aria anche li. Sono comunque preoccupato e controllo l’efficienza della barchetta, non si sa mai. Non è uno scherzetto.
Buona domenica a tutti
Giancarlo cobite