RIPASSONE
Allora,
riprendiamo il discorso dopo la pausa pasquale.
Soprattutto cerchiamo di trovare il senso del discorso senza soffermarci sulle ristrettissime definizioni di qualche dizionario come farebbe un burocrate da ex Unione Sovietica anni '50.
Innanzitutto mi spiace che l'amministratore soffra di svenimenti improvvisi. Forse è la pressione bassa.
Ora vorrei parlare non del ripassino ma del ripassone (ben al di là di qualche ricerca sui vocabolari).
In primis,io nel mio post precedente non ho detto “la pazzia è saggezza e la saggezza pazzia”, ma bensì ho detto TUTTO quello che ho scritto.
Per cui rimando a una lettura integrale di tutto quello che ho scritto senza decontestualizzare e isolare una sola frase per avere qualche debole argomento da controbattere.
Distrattamente ci si è dimenticati tra l'altro di consultare sui dizionari e anche la voce “APORIA” ossia il concetto più importante attorno a cui ruoto il senso di tutto il mio discorso. Sarà stata una dimenticanza o sui quei dizionari non la voce non c'era Eheh
Fermo restando che la filosofia non è solo logica razionale ma anche intuizione irrazionale ( vedi le varie correnti irrazionaliste, Nietzsche, etc …) è stata detta una cosa giusta e una farloccata: la cosa giusta perchè l’ossimoro è in effetti una figura retorica, la farloccata dicendo che l’ossimoro pertiene alla logica e quindi la filosofia .
Chiunque abbia una minima infarinatura anche solo liceale di storia della filosofia sa benissimo che le figure retoriche, in origine specialmente usate dai sofisti, riguardano appunto la retorica e non la logica e quindi nemmeno la filosofia. Anzi se c’è una cosa arcinota è proprio la polemica dei filosofi contro l’uso delle figure retoriche per condurre ragionamenti pseudo logici e quindi pseudo filosofici.
Quindi nel mio discorso del post precedente non c’è alcun ossimoro: lo si vede perchè si isola una frase e la si valuta singolarmente trascurando tutto quello che c’è prima e soprattutto quello che c’è dopo. Infatti le successive interrogative e la conclusione aperta indicano senza dubbio un discorso non contradditorio ma bensì aporetico.
Ripeto infine, ed è questo il nucleo essenziale che conta veramente, che alcune correnti filosofiche moderne ( ad es. Heidegger e Jaspers ad es. in "Psicopatologia generale" varie edizioni tanto per fare delle citazioni serie)e psicanalitiche moderne ( ad es. Binswanger) hanno riveduto profondamente il concetto di follia associandolo ad una sorta di angolo visuale diverso nel valutare gli aspetti della realtà.
Faccio un esempio: se fino a ieri uno schizofrenico era considerato un nevrotico schizoide o uno psicotico(volgarmente un folle) con tutta l’accezione negativa che questa classificazione comporta, oggi si va molto più cauti nell’assegnare certe etichette ed anzi si tende a rivedere questo giudizio perchè anche la follia, entro certi limiti, è una modalità dell'esistenza ossia un modo per stare al mondo.
A partire da ora su questo argomento, estremamente serio, parlerò solo di contenuti (follia, sanità, etc.).
Chiaro che per affrontare quest'ultimo discorso (=i contenuti) è necessario andare un attimino oltre le formulette dei dizionari.
Salut et Ad maiora.
C.K.