Una cotta di gioventù

florentia89
00giovedì 15 maggio 2008 13:18
Io con lei o lei con me, è ancora da chiarire

Manò, storia 1947

Manò sta per Emanuela, abbreviato in Manuela, poi in Manolita per i gusti “iberici” dell’interessata, infine in Manò, per amici e conoscenti.
E’ il 1947, l’anno prossimo sarà decisivo per le sorti dell’Italia con le prime votazioni che si svolgeranno onde stabilire se faremo parte del blocco sovietico o di quello americano, pur se avrei preferito uno “italiano”. Ho venti anni, sono invitato assieme a altri ad operare nella D.C., onde sviluppare la collaborazione che si è deciso di instaurare con i gruppi definiti di centro-destra, cioè del neonato M.S.I., dei monarchici, qualunquisti, altri simili. Nella sezione DC di via Albalonga c’è movimento di attivisti che non si conoscono, c’è traffico di materiale che viene distribuito, affisso, spedito. Ne ho parlato. Poi:
….”Frà, dovresti dedicarti al centro XX di Tiburtino III (quartiere allora alquanto malfamato), ci chiedono un aiuto”... Vado e:
”benvenuto Delegato. Sono Manò, mi dicono che sei in gamba”
Conosco così Manò, bella ragazza bruna della mia età, estroversa, decisa, intelligente, anche lei designata da qualcuno a organizzare la vicina campagna elettorale, d’altronde già iniziata in tono minore.
Ci credo che lei trovi difficoltà! è una donna, e nel 1947 esse sono ancora considerate un ambito oggetto sessuale, con intelligenza non paragonabile alla maschile e da non prendere troppo sul serio.
I collaboratori di cui dispone sono penosi, compreso un fratello malaticcio che appena mi vede chiede di fare lunghi giri sulla bici sportiva con la quale arrivo e parecchi mi invidiano.
….”bene Manò, mettiamoci al lavoro. Chiamami Frà”….
Conosco così il loro Delegato, volenteroso, poco istruito, inorridito al pensiero che ex fascisti e ex monarchici possano avere a che fare con lui e la DC. Per ora ha svolto qualcosa in sottotono, quasi clandestina.
….”Manò, andiamo dai repubblichini, reali, e quelli ex di Giannini”..
….”salve a tutti, vogliamo far partire questa collaborazione che altrove funziona, e far vincere le elezioni al blocco nazionale, mettendola nel didietro a Garibaldi e ai suoi? (mi espressi peggio, fate voi). Ci mettiamo a tavolino. Vengono in parecchi perché l’idea del blocco è piaciuta, ci sono io esterno e poi c’è Manò, decisa, simpatica, carina con tutti. Per fortuna questi che incontro sono più energici e conclusivi dei nostri, nasceranno così squadre miste di affissione e diffusione che coprono il quartiere di manifesti, locandine, volantini, distribuzioni postali, a mano. Parte il colloquio nei mercatini, nei cortili, nelle famiglie. Si organizzano comizietti e anche comizi più impegnativi. Gira qualche mezzo con altoparlanti, che diffondono slogans e la canzone del “Piave” (Fratelli d’Italia verrà dopo). A volte si ode gracchiare il melenso inno “Bianco Fiore” della D.C.
Visitiamo chiese, preti, suore, istituti, mobilitandoli ai nostri fini. Poi c’è “Monsignore” che passa carnet di buoni da distribuire per ritirare qualcosa di alimentare e abbigliamento. Purtroppo in questi interventi ci scapperà un morto nostro, Gervasio Federici, accoltellato mentre affigge manifesti. Ci sono anch’io nei pressi, ne ho parlato a parte.
Per un mese mi faccio un sedere che non dico, poi:
….”Manò, io torno alla base, da domani te la vedrai da sola con le squadre che abbiamo creato. Se hai difficoltà sentiamoci”….
….”Frà, è stato bello lavorare assieme, tutto hai meno l’aria di un DC. La pensano così anche nel M.S.I., che finiranno col chiederti di metterti con loro…. Posso darti un bacio?”….
Così di fronte a parecchi giovanotti invidiosi ricevo da Manò un abbraccio e due baci sulle guance calorosi e personalizzati, divenendo per tutti l’uomo di Manò, e lei la mia ragazza da rispettare. Ciò mi lusinga ma, li’ per li’, non mi creo e ci creiamo problemi. Vedremo!
Manò comincerà a frequentare la sede di via Albalonga per ricevere consigli e incontrare me, con tutti a chiedermi se ”stiamo assieme”.
Torno al quartiere periferico e Manò, con una scusa, mi introduce in casa, mi fa conoscere i suoi, e mi accorgo che loro danno scontata l’esistenza di un nostro legame. Non pensavo che le cose stessero così avanti. Qualche perplessità ce l’ho perché manca un niente alla mia partenza per il militare e non so quali sviluppi possa avere. Così, senza interrompere affatto il gradito rapporto confidenziale-politico, cerco di prendere un po’ di tempo. Poi un giorno qualcuno mi cerca:
…”ciao, sono Corrado, non mi conosci, possiamo parlare un po’?...
…”vedi, non ne faccio un addebito né a te né a Manò ma …. Manò è la mia ragazza già da un paio d’anni, e se la mettiamo sulla conoscenza stiamo assieme da quando andavamo all’asilo”…
…”lo so, si è invaghita di te, non fa che nominarti, ma io ne sono innamorato, non guastare tutto, e non venirmi a dire che lo sei anche tu, perché non mi fregherebbe un cavolo… e poi sono convinto che Manò in definitiva ami me, o possa amare di nuovo me… Va bene che sei più istruito, hai un lavoro migliore, più possibilità (quando mai? chi l’ha detto?) ma a lei non rinuncio, stai sicuro.
Mi piace questo giovanotto deciso, pronto a difendere la sua Manò, a battersi come farebbe in natura qualsiasi animale per la sua femmina.
E poi, a parte la mia infatuazione, che diritto ho di rompere un rapporto che sembrerebbe buono e in piedi da parecchio tempo?
…”senti Corrado, nell’insieme ignoravo di te, sapevo che qualcuno facesse il filo a Manò, ma questo è normale. Ti assicuro che con lei ci sono stati un paio di abbracci e baci da non compromissione sua e mia, null’altro …. mi sei piaciuto, possiamo capirci. Vai avanti, io mi ritiro, dille che hai saputo che ho un’altra. Di Manò ho una foto, se vuoi … ah! posso tenerla? bene, falla felice e facciamoci una birra”…
Aprile 1948, lavoro svolto tanto, risultati elettorali stupendi, il servizio “retro” a Garibaldi è stato completo (scusa Giuseppe) e io, pur proseguendo una collaborazione con la DC, rientro nel mio gruppo solito. C’è sempre tanto da fare e poi è quello a me congeniale.
….”Frà, c’incontreremo tutti a Frascati (il nostro gruppo, non la DC), Villa Aldobrandini, è per Domenica prossima, ci saranno i capi nostri e più su’. Sono previsti feste, porchetta, vino buono, fuochi artificiali. Andremo tutti assieme, ok?”..
…”Manò, Corrado, che cavolo fate qui?”….
…”Frà! ma sei tu che stai facendo fra noi!…. me lo diceva l’istinto che non eri da sacrestia, e poi un po’ alla volta ho saputo abbastanza da dove venivi, che hai combinato!”….
….”Manò, anch’io non pensavo tu fossi dei nostri! .. Ah! non potevi dirlo! .. bella amica sei stata .. già, anch’io non te l’ho detto!”…
….”Manò, non ci mettere troppa foga in questo abbraccio e bacio, mi fai fare a botte con Corrado… Che? deve stare buono per digerire la batosta che abbiamo data a lui e ai suoi?…. e se reclama potresti pensare a un cambio di guardia?…. No Manò, ti merita. Un bacio te lo do io stavolta. Ciao Manò, ciao Corrado, se volete rivediamoci”.
Duce, ho parlato del 1947 - 48, un periodo vorticoso. Quattro anni fa vidi perdere una guerra, tre anni or sono gli alleati occuparono la mia e la tua Roma, due anni fa tutto finì per te e molti di noi, l’anno scorso siamo diventati una Repubblica difficile, quest’anno abbiamo lottato contro il comunismo, oggi abbiamo vinto. Anche Manò era tua seguace. Ci siamo dati da fare per far vincere il meno peggio, meglio non c’era, però ai rossi l’abbiamo resa difficile pensando specie a te.
ELIPIOVEX
00sabato 17 maggio 2008 21:59
Tempi sicuramente diversissimi da quelli in cui stai vivendo.
Per un abbraccio per poco non ti ritrovavi sull'altare!
fiordineve
00venerdì 30 maggio 2008 00:12


Un periodo confuso politicamente.
A ben vedere tutti i partiti hanno vinto (come succede pure ora):

Mi stupisce (conosco la storia della fuga del re e gli altri suoi misfatti) l'esilio di Umberto II e vedere la nipote di Mussolini in parlamento.


Due pesi e due giustizie.

Credo che la monarchia, con Amedeo d'Aosta re, potrebbe garantire una visione di continuità dell'Italia all'estero, notando quanti governi abbiamo avuto dal dopoguerra ad oggi.
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