UE: QUESTIONE DELLA LINGUA ITALIANA (Ansa.it)

Cobite
00mercoledì 23 febbraio 2005 17:28
UE: QUESTIONE DELLA LINGUA ITALIANA SARA' DISCUSSA VENERDI'
UE: ITALIANO; GIOVANARDI, FATTI TUTTI I PASSI NECESSARI


BRUXELLES - Il nuovo regime linguistico della Commissione Ue, che ha escluso l'italiano dalle traduzioni delle conferenze stampa dei commissari Ue che si tengono in giornate diverse dal mercoledi', sara' discusso venerdi' prossimo dai rappresentanti dei 25 Stati membri della Ue.

Lo apprende l'Ansa da fonti informate. La richiesta di una discussione al Coreper (il Comitato tra i rappresentanti permanenti degli Stati membri presso la Ue) era stata annunciata dall'ambasciatore italiano Rocco Cangelosi, in una lettera di protesta ufficiale inviata sabato scorso al presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Durao Barroso.

La lettera si faceva carico del ''clamore e dello sconcerto'' suscitati dalla notizia sull'instaurazione a Bruxelles ''di fatto di un regime trilingue (inglese, francese e tedesco)'', dopo la decisione presa dal capo dei portavoce, la francese Francoise Le Bail di escludere l'italiano nelle conferenze stampa tenute dai commissari nei giorni diversi dal mercoledi', ''relegando l'italiano a posizione del tutto secondaria''.

L'ambasciatore metteva in relazione questo episodio ''con quello gia' piu' volte segnalato della mancata nomina di un italiano tra i Portavoce dei Commissari''.

''L'urgenza di ricevere i necessari chiarimenti e l'esigenza di approfondire in una sede ufficiale questa delicata questione mi hanno spinto - informava Cangelosi - a richiedere l'iscrizione del punto al prossimo Coreper. Voglio ritenere che la situazione determinatasi sia dovuta a scelte adottate a livello amministrativo, senza nessun avallo politico dei vertici della Commissione. Si tratterebbe in caso contrario - ammoviva Cangelosi - di una palese violazione dei Trattati e di una grave discriminazione operata nei confronti di un Paese membro, e per di piu' fondatore dell'Unione Europea''.

A Barroso, l'ambasciatore chiedeva di ''rassicurare al piu' presto il Governo e l'opinione pubblica italiana circa la volonta' dell'Esecutivo comunitario di agire conformemente ai principi ed alle norme dell'Unione, fugando ogni dubbio di discriminazione o di situazioni di privilegio nei confronti di questa o quella lingua''.

(da www.ansa.it/main/notizie/fdg/200502231631188385/2005022316311883...
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Sagitta
00giovedì 24 febbraio 2005 12:44
Mi associo al "clamore e allo sconcerto"! E' incredibile, comunque questa è una tregedia annunciata. A Bruxelles, nella sede degli organismi europei, ci sono indicazioni in greco, in arabo,...in italiano non sono indicati nemmeno i servizi igienici. Non si poteva intervenire prima?

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