Eccovi un altra dose di sentenze taglienti, paradossi al limite del non sense e riflessioni estetiche nascoste sotto la battuta da cabaret... Se vi sentite chiamati in causa da certi passi particolarmente cattivi, ricordate che strutturalmente l'aforisma è verità in eccesso e battuta che si fà giudizio, non una valutazione equanime e obbiettiva verso il destinatario. a voi giudicare quanta verità si cela sotto i miei pensieri. a presto, ave
1) A chi sostiene il poeta debba mettersi nel foglio nudo come appena partorito, dico: non sai che la metà del fascino di una bella donna consiste nell’essere vestita?
DIPENDE DAL POETA NUDO, SE FOSSE TOM CRUISE..
2) Ci sono verseggiatori che vogliono farci credere che l’io presentato nella loro lirica è il loro io di tutti i giorni… forse vivono perennemente come fossero in posa per una fotografia?
NON SOLO I POETI.
3) Il problema di una poesia giocata sul parossismo del sentimento è che il fastidio nel leggerla è superiore all’intensità del sentimento evocato.
4) Preferisco essere considerato un pessimo poeta alla seconda lettura che un genio alla prima.
PURE IO
5) Lo scadere nel sentimentalismo di una buona poesia mi dà lo stesso sgomento di un attore che ferma la recita per recarsi d’urgenza alla toilette.
6) Erano pessimi poeti: facevano il verso al verso.
ERANO DI-VERSI?
7) Il pudore del poeta è un invenzione del critico letterario.
VERO
8) nell’intestino della poesia ci sono parole incagliate e decomposte, stilemi in perpetua digestione, sentimenti conditi con salse indigeribili: bisogna avere lo stomaco di ferro e le dita affilate d’un chirurgo per metterci le mani e non sporcarsi.
PUBBLICITA' NON OCCULTA DI UN LASSATIVO SENZA CONTROINDICAZIONI
9) Ci sono ancora cariatidi che vivono dei residui estetici del primo ‘900 i quali vorrebbero farci credere che la poesia è tanto più poesia quanto meno dice e più allude: sono i figli naturali della “Mattina” di Ungaretti e della “lirica pura”, personaggi che preferiscono vivere sotto 4 mura portanti al posto d’una casa a 2 piani… con tetto annesso.
AD OGNUNO IL SUO STILE DI CASA....
10) Il poeta è il violinista delle parole: tende le corde della proposizione e le sconquassa con l’archetto degli accenti.
11) Una poesia che non può essere tradotta in tela è una pessima poesia… o una fotografia.
12) Nel verso dimostrava i suoi 30 anni e nel spiegarlo ragionava come un 15enne: la poesia rende maturi.
PRATICAMENTE COME UNA DONNA LIFTATA.
13) Voleva che in ogni sua poesia ci fosse della vita vissuta: non tollerava il paradiso se non come sketch da cabaret.
14) Spesso cito, riutilizzo, riprendo e rielaboro: amare la mia aiuola non significa disprezzare quella del vicino.
ESATTO, SI SA CHE E' SEMPRE PIU' VERDE.
15) Paradosso floreale: la gran parte dei poeti miei contemporanei desidera che i propri versi siano fiori di campo… sono l’unico rimasto a coltivare girasoli? Eppure sono i loro versi ad essere oppiacei: anestetizzano l’arte con la vita e viceversa.
16) Quando non ho più idee su come finire un verso mi rivolgo al sentimento.
17) Il suo verso balbettava, gemeva, farfugliava: lui pensava che i sentimenti parlassero così.
CURIAMOLOOOOOOOOOOOO
18) Sui minimalisti: hanno demolito la grande poesia sostenendo fosse inutile continuare ad assordare il lettore con trombe e fanfare, ma il loro ronzare d’ape senza miele sfibra molto di più.
19) Pensava che la somma di molte emozioni facesse un sentimento.
20) Chi ha bisogno di un emozione per scorgere un sentimento, è chi sa leggere i testi solo se scritti in grassetto.