Scrittrice o non scrittrice. There is the problem....

MoonRose
00venerdì 29 aprile 2011 13:53
Leggere le pagine di questo forum, ieri e oggi, mi ha riportato alla mente una riflessione scritta un mese fa. Mi piacerebbe condividerla con voi, per cui la ricopio qui...

Ho "discusso" con una persona, oggi dal medico, sul significato del termine "Scrittrice". Una discussione che mi ha spinto a chiedermi se io posso essere considerata una scrittrice.
Secondo lei, no. Perché non mi mantengo scrivendo, non è quello il modo in cui mi guadagno da vivere, non è la mia professione.
E ha ragione. Non so nemmeno se lo diventerà mai, anche se, sono sincera, l'idea di mantenermi facendo la cosa che più Amo al mondo, non è che mi dispiacerebbe.
Quindi no, non vivo facendo la scrittrice, non mi ci pago le bollette e non scrivo certo il termine "scrittrice" in un ipotetico biglietto da visita. (A onor del vero, suonerebbe bene. Un cartoncino bianco, semplicissimo, con una rosa rossa all'angolo superiore sinistro e il mio nome scritto in caratteri eleganti, con vicino la parola fatidica: Scrittrice. Mica male no?)
Però.... non passa giorno senza che io scriva qualcosa, una qualsiasi cosa. La giornata è disperatamente vuota e incompleta se non lo faccio.
Ho altre passioni, tantissime, come disegnare, cucinare, lavorare con le mani dando forma ad anonime perline, passeggiare, andare al cinema, ascoltare musica, leggere, andare a teatro, giocare, persino parlare (ebbene sì, lo ammetto). Ma nessuna di queste può essere paragonata anche solo lontanamente alla scrittura.
Per me scrivere è respirare. Non respiri perché ti piace sentire l'aria che attraversa i polmoni (anche se chiudere gli occhi e ascoltare l'aria è uno dei piaceri della vita), respiri perché se no muori. Nessuna persona sana di mente può dire "oggi non ho voglia di respirare". Non ti chiedi se ne hai voglia, lo fai e basta, e lo fai senza deciderlo... fa parte di te, della tua natura, e non puoi definirla una passione.
"Di cosa sei appassionato?"
"Del respiro."
Chi mai potrebbe considerare il respiro una passione, o un mestiere? No! E' una necessità, un bisogno impellente, è la vita che scorre e non possiamo fare niente per impedirlo, né vogliamo farlo.
Disegnare, invece, tanto per fare un esempio tra le mie tante passioni, è come mangiare una pizza. E' bellissimo, e dà una soddisfazione enorme! Non potrei vivere senza mangiare una pizza ogni tanto, ma nemmeno morirei se non ne mangiassi per un po'. Non è un bisogno, è un piacere, e non mangi la pizza quando non ne hai voglia, non è la tua vita. E' un dono che ti fai, ma ne puoi benissimo fare a meno senza eccessivi traumi. Ci sono periodi che mangerei pizza tutte le sere, e periodi in cui preferisco l'insalata mista. E' un piacere e può benissimo capitare che un giorno io dica: "oggi non ho voglia di mangiare la pizza". (beh, in effetti accade abbastanza raramente!)
Ecco. Scrivere è respirare, e disegnare è la mia pizza.
Per questo posso dire che sì, io sono una scrittrice, perché nelle mie vene scorre inchiostro, perché se non scrivo muoio, letteralmente.
Forse scrivere non mi paga le bollette, ma mi tiene in vita. E non è poco, mi pare.
Luca Ambrogini
00venerdì 29 aprile 2011 15:22
scrittore: chi scrive "opere letterarie in prosa". 2(raro)autore di un detemrinato scritto3) nel medioevo, funzionario di cancelleria o notaio che redifeva materialmente i documenti.

Queste sono le definizioni di scrittore da vocabolario.
Non so chi hai incontrato dal medico, ma sicuramente è uno che non pensa o uno che ama filosofemi stupidi, perchè, definire Moccia uno scrittore mi pare un po' troppo; per me definire uno scrittore è impossibile quanto definire la poesia o l'arte senza cadere nelle tautologie furbesche stile Formaggio: da una parte si rischia di ricadere nel sistema aprioristico e dall'altra di essere troppo liberali e allora si dice che che gli scrittori sono tutti quelli che l'uomo vede come tali, che logicamente equivale a: P->P, nessuna informazione.
debona
00sabato 30 aprile 2011 02:47
Io non credo che tu scriva per sentirti dire che sei una scrittrice e ti piace l'idea di essere considerata tale. Scrivi , immagino, perche' e' diventato un modo per comunicare che ti e' congeniale e ti gratifica. Io ho sempre scritto per professione, ma non sono mai stata una scrittrice o mi sono considerata tale. Ho sempre pensato che il saper scrivere sia un grande dono ed un hobby che puo' riempire la vita. Ci sono poi i fortunati che riescono a vivere scrivendo ed allora diciamo che questo e' il massimo.
Cobite
00sabato 30 aprile 2011 17:02


Le tue parole mi hanno ricordato un passo scritto da Rilke che sembra suggerire una risposta alle tue domande.



"Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere; esaminate s'essa estenda le sue radici ne più profondo luogo del vostro cuore, confessatevi se sareste costretto a morire, quando vi si negasse di scrivere.
Questo anzitutto: domandatevi nell'ora più silenziosa della vostra notte: devo io scrivere? Scavate dentro di voi stesso per una profonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se v'è concesso affrontare questa grave domanda con un forte e semplice "debbo", allora edificate la vostra vita secondo questa necessità."

Da "LETTERE AD UN GIOVANE POETA" di Rainer Maria Rilke - Parigi, 17 febbraio 1903.



e ancora


Essere artisti vuol dire: non calcolare e contare; maturare come l'albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera, senz'apprensione che l'estate non possa venire. Che l'estate viene. Ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l'eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d'ogni ansia. Io l'imparo ogni giorno, l'imparo tra i dolori, cui sono riconoscente: pazienza è tutto!"

Rainer Maria Rilke - LETTERE AD UN GIOVANE POETA-
29 aprile 1903



Ciao

Giancarlo
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