Schiavo dell’impazienza e della fretta

Schiavo dell’impazienza e della fretta
decido sempre tutto a modo mio
e all’apparir del sogno sono io
quello che definisce e non aspetta.

Ma in ogni circostanza c’è un brusio
e la ciambella non è mai perfetta;
bestemmio la realtà che mi va stretta,
perdo ogni cosa e poi mi perdo anch’io.

Sono nel mezzo, dove il chiaroscuro
confonde il cielo ed ogni via d’uscita;
non ho più spazio, il fiato si riduce.

E le ombre rannicchiate sul mio muro
prendono insieme consistenza e vita
al mio girar le spalle a ciò che è luce.

Bella, piaciuta molto.

Lavinia

Una scrittura scorrevole e ben ritmata.
Complimenti a te, bravissimo

che riceviamo dai mass-media, i ritmi di lavoro, i rapporti parentali spesso deteriorati, certo non aiutano a ritrovare la serenità, la pace, ma intravedi la luce, è già un bellissimo segno. L'ascolto che porta alla comunicazione,
umiltà che porta alla condivisione di pensieri, passioni.......Insomma non bisogna stare soli!

Grazie a tutti, siete stati molto gentili.
Un abbraccio.

Francesco

Una poesia che fa riflettere, molto attuale, incisiva, forte anche se non dura. La struttura è musicale, il linguaggio fluido appartiene ad un registro informale che la fa sentire ancora più vicina al lettore e particolarmente piacevole. Si notano parole chiave appartenenti ad una famiglia di gradazione soprattutto nella rima quartina: impazienza/fretta e per tutta la poesia si possono individuare diversi campi semantici su uno schema oppositivo: fretta/sogno, realtà/insoddisfazione/ rabbia, inquietudine/sprazzi di serenità , ombre/luce (non ci possono essere ombre se non c' è luce).
Piaciutissima.




Laura.

Grazie.

Francesco